video suggerito
video suggerito
Covid 19

I medici attaccano la Lombardia: “Il piano per la Fase 2 è inconsistente”

Duro attacco dei medici di famiglia alla regione Lombardia in merito alla Risoluzione sulla Fase 2 approvata dal Consiglio regionale: nel documento firmato da Paola Pedrini, segretario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) si legge come il piano per la Fase 2 non faccia altro che riproporre l’esistente, lasciando di fatto immutate le criticità. “Registriamo l’assenza di un’analisi degli errori, sempre doverosa da parte di chi ha la responsabilità – si legge – e l’onere di gestire un’organizzazione complessa, soprattutto in corso di eventi catastrofici”.
A cura di Chiara Ammendola
1.018 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Rileviamo l'assoluta inconsistenza dei contenuti del documento sulla ‘fase 2', di recente approvato dal Consiglio regionale della Lombardia, riguardo alle proposte di riorganizzazione del sistema sanitario, che altro non fanno che riproporre l'esistente, lasciando di fatto immutate le criticità risultate evidenti, dolorosamente, nella gestione di questa pandemia", così Paola Pedrini, segretario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia in merito a quanto descritto nella "Risoluzione" approvata dal Consiglio regionale sulla cosiddetta Fase 2. Un attacco frontale quello dei medici di famiglia secondo i quali non vi è da parte della Regione la capacità di "analisi della situazione e soprattutto vi è l'assenza di un'analisi degli errori, sempre doverosa da parte di chi ha la responsabilità e l'onere di gestire un'organizzazione complessa, soprattutto in corso di eventi catastrofici. Un evento catastrofico spesso rende inevitabili gli errori, tutti lo sappiamo, ma gli errori devono essere riconosciuti, vanno corretti, non vanno nascosti", si legge nella nota della Fimmg lombarda.

Tra i passaggi del documento citati: "Abbiamo preso atto, con stupore, del documento – afferma – Nella parte introduttiva leggiamo: ‘La Risoluzione impegna il presidente e la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo ed in ogni sede istituzionale… affinché sia concessa una maggiore autonomia nel coordinamento dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, per ricondurli a tutti gli effetti quali dipendenti del sistema sanitario regionale'. Lo stupore aumenta leggendo la parte successiva del documento che, smentendo sostanzialmente l'affermazione precedente, per i medici di famiglia, si fa riferimento all'ordinamento attuale, quello cioè di liberi professionisti convenzionati". Per Pedrini, "la proposta del passaggio alla dipendenza dei medici di medicina generale comporterebbe il venir meno del rapporto di fiducia tra medico e paziente, sostanziato dalla fine della libera scelta del cittadino, tanto cara a chi governa la nostra regione".

Questa proposta "comporterebbe quantomeno un raddoppio dei costi attuali per gli oneri riflessi, l'obbligo per la Regione di fornire idonei locali e strutture, di fornire tutto il personale necessario (infermieri e amministrativi) e non solo un modesto e parziale rimborso come avviene attualmente, di garantire le turnazioni dei medici che non potrebbero essere di certo utilizzati 12 ore al giorno, quindi quanto meno un raddoppio degli stessi, cosa impossibile in quanto si fatica già a coprire gli organici attuali".  A meno che, conclude la nota, "con un'inappropriatezza di linguaggio a cui siamo stati abituati, non si volesse intendere solo la volontà di introdurre norme che rendano il medico di famiglia succube della politica, come già purtroppo è avvenuto per i colleghi che lavorano negli ospedali. Non ci sembra pertanto necessario commentare oltre".

1.018 CONDIVISIONI
32834 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views