Giudice pretende atti stampati: “Non posso sottolineare lo schermo di un pc”
Il Tribunale di Busto Arsizio il giorno 8 aprile 2016 ha emesso una curiosa ordinanza. Il fatto: un creditore, in seguito a un'opposizione a decreto ingiuntivo, chiede al Tribunale una concessione di provvisoria esecuzione dell’ingiunzione di pagamento e, insieme ad essa, ha allegato tutti i documenti necessari in forma telematica, procedura permessa dalla legislazione vigente.
Il giudice incaricato di valutare il procedimento, però, rigetta la richiesta e adducendo una motivazione davvero sensazionale. Recita il testo dell'ordinanza: "Un giudice per decidere usa sottolineare e utilizzare brani rilevanti dei documenti nonché – questo giudice – piegare le pagine dei documenti così da averne disponibilità quando riflette sulla decisioni così da non perdere il filo della decisione". E fin qui tutto normale, nulla di esecrabile.
L'ordinanza, però, prosegue con un "rilevato che il giudice non può sottolineare lo schermo di un computer ovvero porre orecchiette allo schermo del computer per segnalare le pagine rilevanti dei documenti e non ritiene di sottoporre come costo allo Stato delle copie dei medesimi" e conclude con il rigetto delle richieste della parte in causa, e contestualmente rinvia l'udienza e ordina il deposito cartaceo di tutti i documenti.
L'out out del giudice è netto: se non ho a disposizione documenti cartacei a cui posso fare le "orecchiette", non valuto la richiesta. Il ricorrente ha ragione a richiedere l'opposizione? Non è un elemento importante questo, a quanto pare. Per ottenere un'eventuale concessione è necessario stampare decine e decine di pagine per permettere al giudice di lavorare, sottolineando e piegando dei veri fogli di carta.
Ironia della sorte, la grottesca richiesta avanzata dal giudice bustocco è stata resa pubblica con un post su Facebook, pubblicato da Francesco Versace e Fabrizio Stevenato.