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Giallo di via Adriano, c’è la svolta: fermato un marocchino

Il 5 ottobre scorso era stato rinvenuto il corpo senza vita di un giovane marocchino, ma molti credevano fosse morto a causa di una caduta accidentale. Dopo giorni di indagini, la polizia ha invece confermato si trattasse di omicidio, e ha fermato il presunto omicida, un marocchino di 29 anni.
A cura di Federica Gullace
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Era lo scorso 5 ottobre quando gli agenti della Polizia di Milano ricevevano una segnalazione in via Adriano 60, luogo dove è poi stato rinvenuto il corpo senza vita di un ragazzo di origini marocchine di 25 anni, all’interno della ex scuola elementare “Achille Grandi”, ormai in disuso da anni e in stato di completo abbandono. Il giovane sembrava essere precipitato accidentalmente nella tromba delle scale dell’edificio presieduto da senzatetto e clochard, ma le ipotesi di omicidio non erano state escluse date le ferite e alcuni segni che il ragazzo presentava sul collo, segno di una ipotetica colluttazione.

Arriva proprio oggi infatti, dopo settimane di dure indagini, la conferma: si chiama Mostafa El Armaoui, il marocchino trovato morto, e ad averlo ucciso sarebbe stato Adil Lanbar, 29 anni, anch'egli marocchino, senza validi documenti di soggiorno e con dei precedenti per rapina impropria, fermato mercoledì in una mensa di carità. È stato grazie alla chiamata che quella notte aveva avvertito la Polizia, che gli investigatori sono riusciti a risalire a due testimoni, che hanno poi indicato Adil come autore dell'omicidio. Quella notte i due uomini avevano bevuto parecchio, e dopo un forte scontro verbale erano venuti alle mani: è stato proprio in quel momento che l’omicida ha spinto la vittima, che è poi precipitata da una porta finestra senza protezioni ed è morta a causa del fortissimo impatto, per una emorragia interna.

Il quartiere dove si trova l’ex scuola elementare vive in uno stato di estremo degrado e disagio da tempo ormai, tanto che i vari comitati civici si battono da anni per chiedere il rifacimento o perlomeno la ristrutturazione di quella che sarebbe dovuta diventare una nuova scuola media ormai abitazione di senzatetto.

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