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Gavardo, dramma nella notte: 18enne muore schiantandosi contro un albero in macchina

Era seduto al posto del passeggero il ragazzo di 18 anni morto in seguito a un terribile incidente avvenuto a Gavardo, provincia di Brescia, nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 febbraio. L’amico alla guida dell’auto invece non ha subito serie ripercussioni in seguito al drammatico schianto della sua Fiat 600 contro un albero nei pressi del cimitero cittadino.
A cura di Luca Giovannoni
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(Immagine di repertorio)
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Tragico incidente stradale in provincia di Brescia, nel comune di Gavardo, dove un ragazzo di 18 anni ha perso la vita in seguito al terribile schianto della sua auto. L'episodio si è verificato nella serata di ieri, mercoledì 5 febbraio, intorno alle 9 di sera: il 18enne morto occupava il posto del passeggero, mentre l'amico di un anno più grande era seduto al posto di guida. Nello scontro il giovane automobilista ha riportato ferite non profonde tanto da essere soccorso e trasportato in codice giallo all'ospedale più vicino.

La dinamica dell'incidente

Stando alle prime ricostruzioni effettuate dalla polizia stradale giunta prontamente sul posto, sembrerebbe che il 19enne al volante della Fiat 600 abbia perso il controllo per poi andare a schiantarsi violentemente contro un albero non molto distante dal cimitero del paese. Un impatto che è risultato fatale per l'amico che era con lui, per cui non c'è stato nulla da fare, nonostante il pronto soccorso del personale sanitario e il trasporto in codice rosso all'ospedale di Gavardo, il giovane è deceduto attorno alle 22.30.

Il giovane sopravvissuto: Grazie a polizia e pompieri

Mentre continuano i rilievi delle forze dell'ordine, mirati ad accertare l'esatta dinamica dei fatti e fare piena chiarezza sull'incidente, sul posto poco dopo l'impatto sono giunti anche i vigili del fuoco di Brescia. Il giovane alla guida dell'auto incidentata, ha pubblicato anche una storia sul suo profilo Instagram in cui esprime tutta la sua vicinanza a pompieri e polizia. "Sono ancora qua, sono sopravvissuto – ha scritto il 20enne – gli amici di polizia e vigili del fuoco mi hanno aiutato, e io li rispetto. Perché loro fanno un lavoro che merita rispetto, con tutto il mio cuore".

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