Gallarate, scoperta centrale del falso: sarti cinesi replicavano i vestiti dell’alta moda

La Guarda di Finanza di Gallarate, in provincia di Varese, ha scoperto nel corso di un'indagine sulla filiera del falso, una vera e propria sartoria clandestina, dove venivano fabbricate repliche di abiti di marchi dell'alta moda gestito da cittadini di nazionalità cinese. All'interno veniva utilizzata manodopera irregolare, connazionali sfruttati dal .
Quando le fiamme gialle si sono trovate di fronte "numerosi tessuti e marchi di note ‘griffe' della moda pronti per la lavorazione", hanno chiesto spiegazioni al titolare, che però non ha saputo fornire risposte convincenti. I militari passavano così a contattare i responsabili dei marchi di moda che "non riconoscevano la ditta cinese come un punto di lavorazione ufficiale", procedendo subito al sequestro di 8.500 articoli.
I locali in cui gli otto sarti lavoravano erano in condizioni igienico sanitarie assolutamente precarie, visto e considerato anche come gli stessi locali di lavoro erano adibiti a dormitorio, veniva "richiesto l’intervento dell’A.S.T. e dei Vigili del Fuoco per gli aspetti di rispettiva competenza".
"Oltre alle sanzione in materia lavoro e le risultanze penali per il reato di contraffazione, sono stati immediatamente aperti controlli di carattere fiscale", si legge in una nota. "Continua cosi – continua il comunicato – l’attenzione delle Fiamme Gialle per la tutela del distretto industriale gallaratese delle“confezioni-abbigliamento” che trova in questo tipo di attività illecite una minaccia, in quanto caratterizzate dallo sfruttamento della forza lavoro e, quindi, di costi di produzione e di lavorazione molto bassi".