Funerali di Dario Fo a Milano: “Ha parlato agli umili e lo hanno capito”
Milano e i milanesi si sono raccolti intorno alla salma di Dario Fo, morto il 13 ottobre all'ospedale Luigi Sacco. Il corteo funebre è partito alle 11, sulle note di "Bella Ciao", dal Teatro Strehler, dove era stata allestita da ieri la camera ardente. Tappa finale piazza Duomo, sul cui sagrato alle 12 sono cominciati i funerali laici dell'artista. "Dario, Dario" è il grido ritmato scandito dalla folla prima che cominciasse la cerimonia, mentre a seguire gli altoparlanti sulla piazza hanno riprodotto le note di una delle canzoni di Fo, "Stringimi forte i polsi", dedicata a Franca Rame: la sigla di Canzonissima del 1962, dopo il quale scattò la censura da parte della Rai.
Funerali laici sul sagrato del Duomo
Per la prima volta il sagrato del Duomo viene concesso per funerali laici, grazie anche all'intermediazione del Comune di Milano che, garantendo la presenza solo della salma e dei parenti, ha fatto sì che venissero superate alcune resistenze. Da qui si sono levate le orazioni di Jacopo, figlio del drammaturgo: "Mio padre e mia madre non hanno mai piegato la testa e chi li ha colpiti ha perso", ha detto, aggiungendo: "Noi siamo comunisti e atei, ma mi piace pensare che ora sono insieme che se la ridono". Nei giorni scorsi Jacopo Fo aveva accusato di ipocrisia chi ha omaggiato il padre post mortem dopo averlo censurato in vita. Un altro intervento sentito è stato quello di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food: "Ha parlato agli umili e gli umili della terra lo hanno capito", ha detto, invitando a non scindere l'arte di Fo dal suo impegno politico.
Artisti e politici che hanno omaggiato Fo
Tanti gli artisti e rappresentanti della politica che hanno voluto omaggiare il premio Nobel. Paolo Rossi, Claudio Bisio, Stefano Benni, Roberto Saviano e Gad Lerner tra gli altri, mentre hanno partecipato personalità del mondo della politica quali i sindaci grillini di Torino Chiara Appendino e di Roma Virginia Raggi, il sindaco di Milano di Milano Giuseppe Sala; l'esponente di Potere Operaio Oreste Scalzone, il consigliere lombardo grillino Stefano Buffagni, il presidente del Consiglio comunale meneghino Lamberto Bertolé, il consigliere milanese Carlo Monguzzi. Ai microfoni di Fanpage.it Saviano ha raccontato un aneddoto: "Sapeva che ero e sono un insicuro, quindi mi mandava sempre sms dopo le mie apparizioni televisive".
Con la bandiera a mezz'asta in segno di lutto, Palazzo Marino si prepara ad onorare un artista che, a detta del primo cittadino Sala, "ha dato a Milano più di quanto ha ricevuto". "Rimedieremo", aveva aggiunto il sindaco che adesso si confronterà con la famiglia Fo: oltre alla targa che intitolerà la palazzina Liberty al premio Nobel, si pensa infatti al progetto di una scuola di teatro a suo nome all'interno della stessa struttura.