Frusta la moglie per estorcerle i soldi da giocare alle slot machine: arrestato 50enne
Per anni ha sottoposto la moglie a continue violenze per estorcerle soldi da impiegare alle slot machine. Alla fine, dopo dieci anni di silenzio, una donna di 47 anni di nazionalità cinese e residente a Milano ha trovato il coraggio di denunciare il marito, un connazionale di 50 anni che è stato arrestato dalla polizia. Le accuse nei confronti dell'uomo sono di violenza sessuale e maltrattamenti: gli ultimi, accertati lo scorso 30 marzo, avevano portato a una prognosi di 30 giorni per la donna.
Dopo la sua denuncia si è spalancato il baratro della terribile routine di violenza alla quale l'uomo sottoponeva la consorte. I maltrattamenti iniziavano quando il figlio sedicenne della coppia usciva per andare a scuola. Il marito abbassava le tapparelle e al riparo da occhi indiscreti legava, stuprava e picchiava la moglie, con calci e pugni e anche con un cavo del cellulare usato a mo' di frusta. Gli agenti del commissariato Monforte-Vittoria, che hanno condotto le indagini, hanno accertato che l'uomo aveva sviluppato una vera e propria ludopatia: migliaia gli euro (di proprietà della moglie) che l'uomo spendeva alle slot machine in pochi giorni. La consorte era stata costretta a chiedere un finanziamento di ottomila euro, tutti dilapidati dal coniuge in tre giorni. In altre occasioni l'uomo aveva provato a farle vendere un negozio di sua proprietà.
I maltrattamenti andavano avanti da 10 anni
Il 50enne ha alle spalle un precedente per estorsione costatogli due anni di carcere. Era rientrato in Italia nel 2012 dopo aver trascorso sei anni in Cina. A Milano aveva ripreso a picchiare la moglie, fino all'ultimo episodio avvenuto il 30 marzo: dopo averla immobilizzata con lo scotch e pezzi di lenzuolo, ha stuprato la moglie e l'ha minacciata di morte. Poi le ha tagliato i vestiti per impedirle di uscire di casa e chiedere aiuto. Quando il figlio della coppia è tornato la donna, con la scusa della spesa, è riuscita a uscire di casa e si è presentata al pronto soccorso del Policlinico, dove ha denunciato gli anni di abusi facendo scattare, dopo mesi di indagini, le manette.