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“Free Alvin”: il Pirellone illuminato con l’appello per il bimbo di Barzago prigioniero in Siria

“Free Alvin”: è la scritta luminosa comparsa sul Pirellone per ricordare il caso di Alvin Berisha, il ragazzino di undici anni di Barzago in provincia di Lecco, di nazionalità albanese, trattenuto in un campo di prigionia in Siria dopo l’arruolamento della madre nelle fila dell’Isis. Il Consiglio regionale lombardo ha approvato una mozione che impegna la giunta a sollecitare il governo nazionale ad avviare contatti diplomatici per ottenere il suo rilascio.
A cura di Redazione Milano
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"Free Alvin": è la scritta luminosa comparsa sul Pirellone per ricordare il caso di Alvin Berisha, il ragazzino di undici anni di Barzago in provincia di Lecco, di nazionalità albanese, trattenuto in un campo di prigionia in Siria dopo l'arruolamento della madre nelle fila dell'Isis.

Al Pirellone una scritta luminosa per il piccolo Alvin Berisha

A partire da stasera per due giorni consecutivi sulla facciata di Palazzo Pirelli verrà formata la scritta "Free Alvin". L'iniziativa su proposta del consigliere di Forza Italia Gianluca Comazzi è arrivata dopo che il Consiglio regionale lombardo ha votato all'unanimità una mozione urgente sul caso del bimbo che impegna la giunta a sollecitare il governo nazionale ad avviare contatti diplomatici per ottenere il rilascio del ragazzino.

La storia del ragazzino di Barzago prigioniero in Siria

Quella di Alvin è una storia drammatica, più volte al centro di servizi giornalistici. Nato e cresciuto in provincia di Lecco, nel 2014 all’età di 6 anni viene portato dalla madre in Siria per arruolarlo tra le fila dell’Isis. Oggi la donna risulta deceduta in seguito al bombardamento della città di Baghuz. A riaccendere i riflettori sulla vicenda è stato un recente servizio delle Iene. Il padre di Alvin lo ha raggiunto in un campo di prigionia in Siria. Purtroppo a causa di serie complicazioni burocratiche e diplomatiche, considerato anche che il giovane è di nazionalità albanese, il padre è stato costretto a prendere la via del ritorno, lasciando il suo bambino dentro il campo.

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