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Frecciarossa deragliato, le prime verità: “Difetto nell’attuatore dello scambio, cablaggi invertiti”

“Un difetto interno all’attuatore, un’inversione dei cablaggi interna al dispositivo che si è andato a sostituire”. Sarebbe questo il problema tecnico all’origine del disastro del Frecciarossa deragliato givoedì 6 febbraio a Ospedaletto Lodigiano. I primi risultati delle indagini della Procura di Lodi sono stati comunicati dal direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie (Ansf), Marco D’Onofrio, riferendo in Commissione lavori pubblici al Senato. “È arrivata ieri sera comunicazione dalla procura del rilevamento di un difetto interno all’attuatore”. Dubbi sui tempi delle indagini, necessariamente lunghi. “Sei ci fosse un problema”, ha spiegato D’Onofrio, “ci sarebbe da prendere un provvedimento oggi o domani”.
A cura di Simone Gorla
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Il treno Frecciarossa deragliato a Lodi
Il treno Frecciarossa deragliato a Lodi

"Un difetto interno all'attuatore, un'inversione dei cablaggi interna al dispositivo che si è andato a sostituire". Sarebbe questo il problema tecnico all'origine del disastro del Frecciarossa deragliato giovedì 6 febbraio a Ospedaletto Lodigiano. I primi risultati delle indagini della Procura di Lodi sono stati comunicati dal direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie (Ansf), Marco D'Onofrio, riferendo in Commissione lavori pubblici al Senato. "È arrivata ieri sera comunicazione dalla Procura del rilevamento di un difetto interno all'attuatore".

Treno deragliato, le prime verità delle indagini: trovato un difetto nell'attuatore dello scambio

"Questo giustifica il problema trovato dai manutentori nel fare le verifiche prima di rilasciare l'apparato al regolatore di circolazione, qualcosa evidentemente non funzionava a dovere – ha spiegato d'Onofrio – È una prima evidenza ma non giustifica completamente tutto. Noi come agenzia ci accingiamo a fare una procedura di ‘safety alert' una volta noti gli estremi del componente e del lotto di fabbricazione". Rfi intanto ha sospeso il montaggio di ulteriori attuatori di questo tipo in attesa di capire quello che è successo.

Ansf: Incomprensibile ciò che è successo

Il presidente dell'agenzia per la sicurezza delle Ferrovie ha definito "abbastanza incomprensibile" ciò che è accaduto, "anche per noi, alla luce di quelle che sono le condizioni di cui siamo a conoscenza". Gli attuatori, ha aggiunto, "sono prodotti in assicurazione di qualità quindi chiaro che c'è da vedere qualcosa perché c'è un errore umano fatto in quella sede". Lo scambio che secondo gli investigatori è stato all'origine dell'incidente "era disalimentato".

Il rischio di tempi di indagini troppo lunghi

D'Onofrio ha sottolineato poi il rischio di indagini troppo lunghe. I tempi sono "necessariamente lunghi anche perché rispettano delle procedure di garanzia, ma noi abbiamo un altro problema, quello di vigilare e intervenire sulla rete tutti i giorni", ha spiegato. I treni continuano a viaggiare, "il 9595 è partito anche il giorno dopo, parte tutti i giorni" e quindi nei mesi necessari per chiarire le cause dell'incidente, "c'è una finestra scoperta che sarebbe opportuno coprire con il massimo livello di conoscenza" perché "se ci fosse una situazione cogente ci sarebbe da prendere un provvedimento oggi o domani".

Partiti i lavori per rimuovere vagoni dai binari

Sarà necessario ancora un lungo lavoro di preparazione della zona prima che si inizino a rimuovere dai binari i vagoni del Frecciarossa 1000, deragliato giovedì scorso a Ospedaletto Lodigiano, sulla linea del'Alta Velocità. In queste ore, si stanno cercando soluzioni alternative alla rimozione dei vagoni per intero. L'ipotesi per ora ritenuta più attuabile è quella di smontare dai vagoni le ruote e i carrelli del convoglio e di trasportarli via dai binari separatamente, in modo da arrivare a diminuire il peso dei singoli trasporti che saranno necessari

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