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Frecce Tricolori a Codogno: l’omaggio alle vittime del virus nel cielo dell’ex zona rossa

Le Frecce Tricolori dell’Aeronautica Militare sorvoleranno Codogno e altri comuni della “zona rossa” lodigiana nella mattinata di lunedì 25 maggio. La pattuglia acrobatica volerà poi nel cielo sopra MIlano. L’iniziativa che vuole omaggiare le vittime del coronavirus e sostenere gli operatori che lottano contro l’epidemia, fa parte del calendario di celebrazioni per la festa della Repubblica.
A cura di Simone Gorla
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Un volo nei cieli del Lodigiano per rendere omaggio ai territori che per primi sono stati colpiti dall'emergenza coronavirus, ricordare le vittime del covid e sostenere tutti gli operatori impegnati nella lotta alla pandemia. Lunedì 25 maggio alle 10.40 le Frecce Tricolori dell'Aeronautica Militare sorvoleranno Codogno e altri comuni della "zona rossa" da cui tutto è cominciato alla fine di febbraio. Non èprevista nessuna acrobazia dei dieci aerei, ma solo un passaggio in formazione sui cieli della cittadina lombarda con un striscia bianco, rossa e verde.

Frecce Tricolori a Codogno, l'iniziativa per ricordare le vittime del virus

L'iniziativa – che ha il patrocinio della Presidenza della Repubblica e del Ministero della Difesa – fa parte del calendario di celebrazioni per la festa della Repubblica. In programma c'è il sorvolo di tutte le regioni italiane da parte delle Frecce Tricolori (toccandone tutti i capoluoghi nell’arco di 5 giorni) prima del 2 giugno. In Lombardia la pattuglia acrobatica sorvolerà Codogno e il cuore della prima zona rossa, poi sorvolerà Milano. In seguito raggiungeranno anche Torino e Aosta prima di rientrare nella loro base in Friuli.

L'epidemia in Lombardia

La Lombardia rimane la regione più colpita dall'epidemia, con oltre 87mila casi accertati e quasi 16mila morti. Le aree che più hanno sofferto per numero di vittime e contagiati sono quelle di Milano (oltre 22mila casi), Bergamo (oltre 12mila casi), Brescia (oltre 14mila), ma anche Lodi (circa 3.400) e Cremona (oltre 6.300). Dopo la riapertura del 18 maggio a preoccupare sono gli assembramenti che si sono formati nei centri della grandi città, da Milano e Brescia e Bergamo. I sindaci e il governatore Fontana minacciano di ricorrere a nuove misure restrittive.

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