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Fratelli annegati nel lago d’Iseo, il più piccolo era arrivato in Italia quattro giorni fa

Si chiamavano Waqas Muhammad e Hassan Muhammad i due fratelli di 16 e 17 anni morti ieri sera dopo essere stati inghiottiti dal lago d’Iseo. Hassan era arrivato in Italia dal Pakistan da soli tre giorni ed era felice di essersi ricongiunto con la famiglia, in Italia dal 2009. E invece è morto in quella che doveva essere una giornata spensierata.
A cura di Natascia Grbic
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Una veduta del lago d'Iseo (Foto Giorces via Wikipedia)
Una veduta del lago d'Iseo (Foto Giorces via Wikipedia)

Si chiamavano Waqas Muhammad e Hassan Muhammad i due fratelli di 16 e 17 anni annegati ieri nel lago d'Iseo. Il terzo fratello, Awais Muhammad di 19 anni, è stato invece salvato e non è in pericolo di vita. Hassan era arrivato in Italia dal Pakistan da soli tre giorni, mentre la sua famiglia risiedeva ad Azzano San Paolo sin dal 2009. Una vera e propria tragedia che si è consumata in quella che doveva essere una giornata felice e spensierata in famiglia. I due fratelli sono morti in ospedale nella serata di ieri nonostante i medici abbiano fatto di tutto per salvargli la vita. Waqas, il più piccolo, si era gettato in acqua per tentare di salvare Hassan, ma è annegato a sua volta. Sembra che siano caduti in una buca e per questo non siano riusciti a rimanere a galla. Il maggiore dei fratelli, Awais, l'unico che si è salvato, ha riferito ai carabinieri che nessuno di loro tre sapeva nuotare. Nonostante questo, si sono gettati subito in acqua per provare ad aiutarsi: purtroppo, non ci sono riusciti e la vicenda ha avuto un epilogo tragico.

Fratelli annegati nel lago d'Iseo, la tragedia sotto gli occhi della famiglia

I bagnanti hanno provato ad aiutare i tre fratelli, ma sono riusciti a trarre in salvo solo il 19enne, grazie a un salvagente. I corpi di Waqas e Hassan sono stati recuperati dai volontari di Camunia Soccorso, con l’idroambulanza: in pochi minuti sono riusciti a tirarli fuori dall'acqua, ma era già troppo tardi. I due ragazzini erano stati trascinati a quindici metri dalla riva e si trovavano a tre metri di profondità. Subito dopo, sono stati trasportati in codice rosso in ospedale, ma le loro condizioni erano apparse da subito disperate agli occhi di medici e soccorritori. Il pm ha deciso che non sarà effettuata l'autopsia sui corpi e le salme saranno restituite alla famiglia per le esequie.

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