Fontana: “Non si può accusare la medicina territoriale, ma in caso di mancanze interverremo”
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana torna a parlare di quelle che sono state individuate come parte delle tante criticità riscontrate nel sistema sanitario della regione da lui amministrata. Fontana ha dichiarato che non si può criticare la sanità lombarda per "l'indebolimento della medicina territoriale", ma si contraddice quando aggiunge che non è "in grado di dire nemmeno il contrario".
Fontana: Capiremo se ci sono state mancanze
Il presidente della Lombardia spiega che "la medicina territoriale non ha avuto la possibilità di mettersi alla prova perché quando il virus è emerso, era talmente sviluppato e talmente diffuso che è stata travolta". L'ondata di contagi che si è registrata in Lombardia, infatti, avrebbe costretto "persone gravi" a casa "che non potevano essere assistite nelle proprie abitazioni". Parlando ai microfoni di Aria Pulita, programma televisivo di 7 Gold, Fontana ha però specificato di essere "una persona assolutamente laica", motivo per cui "rivedremo e rivaluteremo, e cercheremo di capire se ci sono state delle mancanze". Qualora dovessero essere riscontrate, "interverremo per modificare, sperando di avere le risorse anche per implementare i nostri dipendenti". Il governatore lombardo si rivolge quindi nuovamente al governo, dichiarando di credere "che si debba innanzitutto capire quante saranno le risorse che verranno trasferite". Questo perché "una parte di potenziamento lo potremo realizzare, ma solo se ci saranno quelle risorse che negli ultimi anni sono state indistintamente tagliate da tutti i governi che si sono succeduti".