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Finto Hitler tra le sentinelle in piedi: per la procura di Bergamo non c’è reato

Ricordate la vicenda di Gianpietro Belotti, il nazista dell’Illinois alla manifestazione delle Sentinelle in piedi? Ecco, per la procura di Bergamo non vi è alcun reato.
A cura di Federica Gullace
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Si chiama Giampietro Belotti ed è uno studente come tanti, il giovane bergamasco che domenica scorsa, proprio a Bergamo, aveva presenziato alla manifestazione delle sentinelle in piedi vestito da nazista dell’Illinois, con due X al posto della svastica, e in mano una copia del Mein Kampf. Ma se in molti non avevano colto il significato del gesto, Giampietro dopo una serie di interminabili interviste e dichiarazioni ha dato le motivazioni che lo hanno portato a vestirsi in quel modo: “Nessuno ha pensato al finale del Grande Dittatore di Charlie Chaplin, al suo discorso all'umanità. In fondo io volevo lanciare un messaggio di pace. Mi sarebbe piaciuto che qualcuno, invece che vedere un “falso Hitler”, avesse pensato al messaggio finale del grande dittatore. Il film termina con messaggio di pace e amore universale. Bisogna smetterla di odiare gli altri, anche stando in piedi in una piazza. La Digos è intervenuta perché c'era il rischio che qualche sentinella venisse a sfasciarmi la faccia. Per evitare disordini hanno pensato di prelevarmi e portarmi via”.

Proprio per questo, la Procura di Bergamo ha stabilito che Giampietro non avrebbe compiuto alcun reato. È stato Massimo Meroni, procuratore, a rendere nota la decisione di non dare un seguito alla segnalazione arrivata dalla questura di Bergamo, che lo aveva addirittura schedato, con impronte digitali e foto segnaletiche: non si tratta affatto di apologia di fascismo, ma solo di una manifestazione di totale dissenso contro “le sentinelle in piedi”, che protestano contro la legge Scalfarotto (e, come vi abbiamo raccontato, hanno dato vita ad una serie di manifestazioni in diverse città italiane). Molti i messaggi di solidarietà verso il giovane (del resto la sua vicenda aveva provocato una vera e propria mobilitazione sui social network).

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