Finito il tempo di amicizia e solidarietà: Lombardia vuole chiedere 20 miliardi di danni alla Cina
Dimenticate l'amicizia, le delegazioni di medici, le conferenze stampa congiunte piene di consigli e ringraziamenti. L'emergenza coronavirus in Lombardia è tutt'altro che finita, ma è bastato un calo del contagio per tornare alle vecchie abitudini. "La Regione Lombardia chiederà, e in tempi brevissimi, il conto dei danni alla Repubblica Popolare Cinese: siamo pronti a mandare all'ambasciatore cinese un acconto di richiesta danni da 20 miliardi", ha annuncio di Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega.
La Lega vuole chiedere i danni alla Cina per 20 miliardi
Parole che stupiscono si si pensa all'accoglienza riservata poco più di un mese fa dal governatore alla delegazione della croce rossa cinese, chiamata a "spiegare" ai cittadini lombardi la necessità di misure più rigorose. O alle mascherine donate dalla comunità cinese a Milano. O alle delegazioni di medici e infermieri accolte a braccia aperte quando gli ospedali erano al collasso. La Lombardia che ricordava di avere "tanti amici nel mondo" e di non essere stata lasciata sola, ora vorrebbe chiedere i danni a quegli stessi "amici".
Cancellate amicizia e solidarietà, l'iniziativa del segretario lombardo Grimoldi
"Nella prossima seduta del Consiglio Regionale lombardo la Lega presenterà una richiesta in tal senso, per dare mandato alla Regione per chiedere i danni" ha spiegato Grimoldi in una nota motivando l'iniziativa con l'esempio di quanto accade negli Stati Uniti, dove "alcuni singoli Stati hanno già denunciato e chiesto danni alla Cina per le conseguenze della pandemia da Covid19, i membri del Congresso americano propongono leggi per dare la possibilità anche ai singoli cittadini di chiedere ingenti riparazioni a Pechino e anche Australia e Gran Bretagna si dirigono decise in questa direzione". Per il segretario delle Lega lombarda "solo in Italia, che eppure è uno dei Paesi più colpiti dal virus, tutto tace" perché "il Governo giallorosso è genuflesso a Pechino.