Fase 2 Lombardia, il 70% delle attività ha riaperto: ma solo il 50% di bar e ristoranti è ripartito
A 24 ore circa dalla riapertura generale delle attività e dei negozi in Lombardia, la Confcommercio regionale ha fatto una prima stima che si attesta su una percentuale compresa tra il 70 e l'80 per cento degli esercizi commerciali che hanno riaperto dopo il lockdown. La Confcommercio della Lombardia, però, ora chiede nuovi interventi a fondo perduto e una "maggiore certezza normativa" per tutte le imprese.
Riaprono i negozi di abbigliamento, cautela tra bar e ristoranti
Ad aver accolto con maggiore entusiasmo l'ordinanza della Regione che consente le riaperture delle attività, risultano essere i negozi di abbigliamento, cui si stima che coloro che hanno riaperto i battenti sono oltre il 90 per cento del totale. Più bassa la percentuale di bar e ristoranti che, a seconda delle aree, si pone tra il 50 e il 70 per cento. Per questi, però, pare che la tendenza sia in aumento, e il ritardo nelle riaperture potrebbe essere causato da un adeguamento degli spazi per rispettare le misure di contenimento all'interno dei locali. Infatti, come spiegato da Confcommercio stessa, "sulla ripartenza pesano ancora alcune incognite: prima fra tutte, la necessità di districarsi tra regole giudicate ancora poco chiare, come per esempio la regola di distanziamento di un metro che vige anche per conviventi e nuclei familiari". In seconda battuta, le imprese avrebbero trovato "difficoltà nel reperire dispositivi di sicurezza o i termoscanner". Questi ultimi sono fondamentali per la ripartenza dei ristoranti in quanto a ogni cliente dovrà essere misurata la temperatura corporea prima di ottenere il via libera all'accesso al locale. In generale, per i negozi di abbigliamento, Confcommercio stima una perdita, in Lombardia, di 16 miliardi di euro che in termini percentuali significa un crollo del 47 per cento sul mese di aprile.