Fabrizio Corona si sfoga in tribunale: “Mi sento accerchiato”
"Mi sento accerchiato, ho commesso un errore ma non un reato, se mi date il tempo per pagare le tasse su quei contanti potrò proseguire nell'affidamento, perché sono una persona onesta che ha guadagnato un mucchio di soldi ammazzandosi di lavoro". Così Fabrizio Corona davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano. La corte dovrà decidere se revocare, come chiesto dai pm, l'affidamento dell'ex fotografo dei vip ai servizi sociali, ora sospeso per il nuovo arresto e il ritorno in carcere di Corona quasi un mese fa con l'accusa di intestazione fittizia di beni. Entro cinque giorni i magistrati decideranno se accettare la richiesta del procuratore.
"Sono andato a denunciare la bomba carta esplosa sotto casa mia la scorsa estate e da lì è partito tutto, mi hanno trattato come un criminale, ma io su quei contanti sono ancora in tempo per pagare le tasse", ha spiegato Corona in aula riferendosi ai quasi due milioni di euro trovati in un controsoffitto dell'abitazione della sua collaboratrice Francesca Persi, anche lei in manette. Altri 900mila euro sono stati trovati in due cassette di sicurezza di una banca austriaca. Due giorni fa, invece, è stata sequestrata la casa di Corona, valore circa 2 milioni e mezzo di euro, in zona Corso Como a Milano. "Questa storia non finisce mai un anno maledetto, il 2007 (cioè l'anno del primo arresto) mi ha rovinato la vita per sempre", si è sfogato ancora il fotografo.
L'avvocato difensore: "Fabrizio, l'oggetto spasmodico della giustizia italiana"
"Fabrizio non è il nemico pubblico numero uno, ma è diventato l'oggetto spasmodico della giustizia italiana", ha dichiarato fuori dall'aula il legale di Fabrizio Corona, Ivano Chiesa. "Dopo il 21 settembre – ha detto l'avvocato – Fabrizio avrebbe fatto un autocertificazione e pagato tutte le tasse dovute. Purtroppo quel denaro è stato scoperto prima di quel giorno. Comunque il tempo per pagare le tasse c'è ancora".