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Opinioni

Expo senza controlli, per Sala i giornalisti perdono tempo. E lui spreca i nostri soldi

La collera del commissario di Expo Milano: dopo l’inchiesta con la quale Fanpage.it ha dimostrato le falle di sicurezza nei padiglioni, insulta il lavoro dei giornalisti. Anziché spiegare come ha impiegato i miliardi di euro stanziati per la grande opera milanese.
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Occhio non vede, cuore non duole. Il proverbio popolare è la logica che guida il capo della più grande e costosa opera pubblica d'Italia: il cantiere dell'Expo di Milano. È da inserire nella categoria «incredibile ma vero» della Settimana Enigmistica la dichiarazione del plenipotenziario di Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, dal 6 maggio 2013 Commissario unico delegato del Governo per l'Esposizione universale che aprirà i battenti fra qualche settimana. Sala ha definito, parole testuali, «persone che hanno del buon tempo da perdere» i giornalisti di Fanpage.it che qualche giorno fa hanno mostrato le gravissime falle di sicurezza nel sito, indossando una semplice pettorina fosforescente e un caschetto e accedendo senza alcun controllo a quello che sarebbe in teoria uno dei cantieri più sorvegliati d'Italia e invece è un colabrodo imbarazzante, a dispetto dei milioni d'euro spesi per la sicurezza. Fanpage.it ha dimostrato che sarebbe facilissimo portare un ordigno fra i padiglioni di Expo Milano. E commissario di governo che fa? Tenta di liquidare il tutto con una (arrogante) battuta.

«Persone che hanno del buon tempo da perdere», dice Giuseppe Sala, che a questo punto occorrerà annoverare fra i grandi liberali italiani, sostenitori della libertà di stampa. Capiamo la collera del boss di Expo che ha tentato di minimizzare con una battuta da tre lire un lavoro che gli è costato una figuraccia con mezz'Italia. Lo capiamo, perché sappiamo che il commissario è poco avvezzo alle attenzioni giornalistiche. Del resto, se mezza editoria italiana è legata a Expo da rapporti commerciali, sponsorizzazioni, pubblicità, qualcosa pure significherà.

Tuttavia vogliamo rassicurare Giuseppe Sala, l'uomo dallo stipendio con molti zeri (parte fissa del compenso pari a 270mila euro, parte variabile 130mila euro) : resteremo qui al nostro posto. A monitorare, a scrivere, a riprendere, a documentare quel che accade nel più grande centro di spesa del nostro Paese. Continueremo a chiedergli cosa sta facendo dei miliardi (sì, miliardi) di euro di soldi dei contribuenti, continueremo a fare inchieste, a occuparci della corruzione, delle infiltrazioni della malavita organizzata. Se ne faccia una ragione, il boss dell'Esposizione Universale made in Italy: gli faremo compagnia ancora per tanto tempo.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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