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Expo, la società che gestiva il padiglione olandese fallisce: lavoratori non pagati

La società e la fondazione (partecipata dal governo olandese) che gestivano il padiglione dei Paesi Bassi all’Expo di Milano sono fallite. Il risultato è che molti lavoratori e fornitori non sono mai stati pagati. La struttura olandese è stata una delle più divertenti e giovanili dell’Esposizione universale.
A cura di F.L.
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E' stato uno dei padiglioni più divertenti dell'Expo 2015: parliamo di quello olandese, una struttura molto diversa dalle altre dove si è ballato e ci si è divertiti all'insegna della semplicità. Non c'era infatti una vero e proprio padiglione, ma una sorta di villaggio con strutture leggere (gazebo, tensostrutture) circondato da camioncini che offrivano lo street food tipico olandese e l'immancabile birra. Adesso, però, a oltre un anno dalla fine dell'Esposizione universale, si scopre che chi ha fornito quella birra non è stato mai pagato. Così come non sono mai stati pagati alcuni dei lavoratori che hanno contribuito a rendere decisamente particolare l'atmosfera del padiglione da maggio a novembre dello scorso anno.

Come riporta il "Corriere della sera", infatti, la società e la fondazione che gestivano il padiglione sono fallite con un buco di oltre 2 milioni di euro. Si tratta della Swem srl e dell'omonima fondazione, partecipata dal governo olandese attraverso i ministeri dell'Economia e degli Esteri. La presenza delle istituzioni non ha però salvato coloro che sono stati inseriti tra i "creditori concorsuali" del fallimento. Tra questi il Campus dell’Università Cattaneo di Castellanza (Varese) e Suzan Janssen, consulente che per conto della società si è occupata di reclutare studenti e neodiplomati che hanno prestato la propria attività al padiglione. Proprio Janssen, olandese ma da anni a Milano, ha denunciato quanto accaduto in patria: "Non ho più ricevuto il saldo di quanto mi dovevano (circa 15mila euro, ndr) fino ad aprile 2016, quando mi è arrivata la lettera di un avvocato olandese: mi informava che il tribunale di Rotterdam ha dichiarato la bancarotta della Swem e che io ero stata inserita tra i creditori concorsuali del fallimento, quindi i ministeri dell’Economia e degli Esteri hanno di fatto fregato me e tanti altri".

Non sono stati solo semplici lavoratori a subire le conseguenze della bancarotta: anche colossi come la Heineken, multinazionale olandese della birra, sono rimasti all'asciutto a causa del fallimento, che nei Paesi Bassi ha destato molto scalpore a causa di qualche meccanismo risarcitorio poco trasparente, rimasto appannaggio di pochi.

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