Expo 2015, escluse due aziende dai cantieri della Tem per infiltrazione mafiosa
Due nuove esclusioni dai lavori della Tem, la Tangenziale Est Esterna, sono arrivate alla vigilia di Natale lo scorso martedì. Si tratta di due aziende in odor di mafia: con le nuove misure di interdizione firmate dal prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca sono in tutto 68 le ordinanze di esclusione dai lavori legati ad Expo 2015, 48 le aziende coinvolte. Sono 26 i provvedimenti presi per i cantieri della nuova tangenziale, che sembra essere il terreno privilegiato di infiltrazione per le aziende legate alle cosche.
"Il caso è preoccupante e deve essere approfondito – ha dichiarato alla Repubblica Antonio Lareno, il responsabile Expo della Camera del lavoro – Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto una riunione della cabina di regia della prefettura per aprire una discussione strategica sui protocolli e il tavolo manodopera. Alla luce dei dati, Tem l’incontro è sempre più urgente. Se leggiamo i dati attraverso la lente del concessionario – continua Lareno – più del 70 per cento delle aziende coinvolte lavorano su opere di Cal, Concessioni autostradali lombarde, costituita dalla Regione attraverso Infrastrutture Lombarde e dal ministero delle Infrastrutture attraverso Anas. Tutto questo chiara direttamente in causa il Pirellone, che ha voluto questa società e lo sbandierato “Expo mafia free” di Roberto Maroni".
E' il 31 ottobre scorso quando scatta "l'Operazione Quadrifoglio" che porta in manette 13 persone: nel mirino degli inquirenti le mani della ‘ndrangheta sui cantieri per l'esposizione del 2015. Tra i nomi di aziende che comparivano nelle carte della procura di Milano anche quello della Grandedil di Nonantola, provincia di Modena, vincitrice di un appalto di 40 milioni. Proprio la Grandedil risulterebbe interdetta in quest'ultimo giro di vite contro gli affari della criminalità organizzata.