Lo scandalo ex Sisas: i veleni alle porte di Milano
L'area della ex Sisas si trova nel comune di Pioltello alle porte di Milano, ed ospitava una industria chimica fino al 2010. Un'area che è stata profondamente inquinata. I rifiuti tossici provenienti dalla produzione industriali infatti, sono stati seppelliti illegalmente in tre discariche all'interno del perimetro della fabbrica. Veleni come arsenico, mercurio, nerofumo. Due sentenze della Corte Europea hanno condannato l'Italia alla bonifica dell'area che è divenuta SIN, sito di interesse nazionale. Ma la bonifica si è rivelata una vera e propria truffa. I rifiuti tossici venivano esportati dall'area dell'ex Sisas e finivano in una discarica in Spagna dove venivano gettati in fosse senza alcun trattamento. Gli attivisti di Greenpeace, tra cui Federica Ferrario, hanno seguito i camion della azienda Daneco – che si era aggiudicata l'appalto per 37 milioni di euro – fino alla discarica spagnola di Nerva fotografando tutto. La bonifica fu coordinata da Luigi Pelaggi, ex capo della segreteria dell'ex ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo, che fu nominato commissario straordinario per la bonifica di Pioltello.
Ex Sisas, le indagini della magistratura
La magistratura è intervenuta solo nel 2013 arrestando imprenditori e funzionari pubblici tra cui lo stesso Pelaggi. La storia della ex Sisas è una storia che ci parla dell'impatto devastante della produzione industriale nei dintorni di Milano come si evince dai racconti di Edoardo Bai, responsabile dell'Asl di Gorgonzola dal 1972 al 2009 e che ha seguito la Sisas negli anni in cui era ancora in produzione. Veleni nelle rogge usate per irrigare i campi, gas pericolosi rilasciati nell'aria, mercurio sversato nel terreno ed una indagine sanitaria che dimostrò come la mortalità per tumore ai polmoni nell'area Sisas era sei volte superiore la media della Regione Lombardia. Tutto questo alle porte di Milano dove, come ci racconta Sergio Cannavò di Legambiente, la consapevolezza delle dimensioni del problema ambientale da parte di cittadini ed istituzioni è ancora troppo bassa.