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Ex Alstom Power, 236 lavoratori a rischio licenziamento sfilano in centro a Milano

I lavoratori dell’azienda, passata da poco a General Electric, hanno protestato contro il piano dell’azienda statunitense che prevede 6.500 esuberi in Europa, di cui oltre 200 riguardano lo stabilimento di Sesto San Giovanni. L’assessore Tajani: “L’obiettivo comune è tutelare l’occupazione”.
A cura di F.L.
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Oltre 200 lavoratori della ex Alstom Power di Sesto San Giovanni, a rischio licenziamento dopo l'acquisizione dell'azienda da parte di General Electric, hanno sfilato in centro a Milano venerdì mattina per protestare contro la decisione dei vertici della multinazionale statunitense. I dipendenti a rischio esubero sarebbero 236: rientrano in un maxi-piano di ristrutturazione aziendale avviata dal colosso energetico in Europa, che prevederebbe 6.500 licenziamenti.

Tajani: "L'obiettivo è tutelare l'occupazione"

Sul caso dei lavoratori ex Alstom Power è intervenuta anche l'assessore alla Politiche per il lavoro di Milano, Cristina Tajani, che sta seguendo attentamente l'evolversi della situazione: "Abbiamo assicurato la nostra presenza al tavolo convocato dalla sindaca di Sesto San Giovanni il prossimo 22 gennaio. L’obiettivo comune è tutelare l’occupazione e la produzione, in particolare il posto di lavoro dei circa 80 milanesi coinvolti nel piano di ristrutturazione annunciato dall’azienda".

Il corteo dei lavoratori è partito da piazza San babila e si è concluso in corso Monforte, di fronte alla prefettura. Il prefetto di Milano Alessandro Marangoni ha accolto la delegazione dei lavoratori impegnandosi a portare la questione all'attenzione del governo, in quanto attinente anche al tema più vasto dell'energia: "Ringrazio il prefetto per la disponibilità ad un confronto che certamente deve essere portato a livello nazionale. Non si tratta solo di tutelare l’occupazione dei nostri concittadini, ma di ragionare in termini strategici su di un pezzo importante del sistema produttivo italiano", ha affermato l'assessore Tajani.

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