Eva stuprata da una suora, sì alla perizia su diari e sms. La religiosa: “Voglio penetrarti”
Sì all'esame di diari e lettere della ragazza abusata da suor Farè. La prima Corte d’Appello di Milano ha riaperto l’istruttoria dibattimentale nel processo di secondo grado a carico di Maria Angela Farè, condannata a tre anni e mezzo di carcere dal tribunale di Busto Arsizio per un episodio di violenza sessuale nei confronti di Eva Sacconago, avvenuto poche settimane prima che la ventiseienne si togliesse la vita, nel giugno 2011, nella sua casa di Busto Arsizio. I giudici hanno accolto la richiesta della procura generale e della parte civile e fissato, tra poco più di sessanta giorni, il termine per la consegna della perizia. Obiettivo: dimostrare se Eva versava in condizioni di ‘sudditanza psicologica' nei confronti di suor Farè.
Il 29 gennaio 2019, Franco Martinelli, consulente incaricato dal Tribunale, dovrà discutere in aula la perizia psichiatrica sui ‘i diari di Eva', sette faldoni e due scatoloni contenenti ‘tutti gli scritti e le esternazioni', risalenti al periodo tra il 2002 e il 2011, anno del suicidio della ragazza. Tra i materiali oggetto di perizia ci sono non soltanto i diari di Eva, ma anche sms, audio e appunti. Tutta la corrispondenza intercorsa tra la religiosa della Congregazione di Maria Ausiliatrice e la giovane, dai tempi in cui sono entrate in contatto all'Oratorio di Sant’Edoardo a Busto Arsizio. Documenti che per la difesa, rappresentata dagli avvocati Fabrizio Busignani e Raffaella Servidio, non hanno alcun valore, ma che parzialmente diffusi a mezzo stampa, hanno sconvolto più di un lettore.
"Vorrei penetrati, baciarti e tenerti stretta a me", "Denunciami appena puoi… solo la morte ci può separare, Ricordatelo". Parole che lasciano davvero poco spazio all'immaginazione sulla natura dell'interesse di suor Farè per la ragazzina e che sollevano molti dubbi. Quanto hanno condizionato la psiche di Eva queste sconcertanti esternazioni? Lo scoprirà la perizia attesa per il nuovo anno. Se le conclusioni dovessero stabilire quelle condizioni di inferiorità psichica che si ipotizzano, anche la posizione della religiosa in merito ad alcune accuse potrebbe cambiare. Intanto bisognerà attendere la fine del processo per sapere se la Corte escluderà o meno la responsabilità civile da parte della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, l'ordine, cioè al quale apparteneva la suora.