Esercito a Milano, altri 150 militari. Alfano: “Qui non arriveranno più altri migranti”
Da 650 a 800 soldati con un incremento di 150 militari che andranno in pattuglie miste con polizia, carabinieri e vigili e stop all'arrivo di altri migranti nel Comune di Milano. Questi in estrema sintesi sono i principali provvedimenti emersi dal vertice di stamane a Palazzo Marino tra il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il sindaco Giuseppe Sala e il prefetto Alessandro Marangoni.
Pattuglie miste: 1 agente e 2 militari
"Il nuovo modello operativo dei soldati che verranno dispiegati in città – dice Alfano – prevede pattuglie con un agente e due militari. Questo permetterà di raddoppiare il numero delle pattuglie consentendo in pratica il raddoppio del controllo del territorio". I 150 soldati andranno ad aggiungersi agli attuali 650, raddoppiando, come ha ricordato il ministro, a 800 nel 2016 il numero complessivo dei militari in città rispetto ai 400 dislocati nel 2013, l'anno del suo insediamento. "Il rafforzamento – continua il ministro dell'Interno – non toglierà nulla alla sorveglianza già operativa a Roma". "Tra pochi giorni verrà convocato un nuovo Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Valuteremo la situazione della sicurezza sia alla luce dei più recenti episodi, sia per quanto concerne il modo di impiego e il dislocamento dei miliari che coadiuveranno le forze dell'ordine sul territorio", dice il prefetto Marangoni. "I militari che arriveranno verranno impiegati secondo le valutazioni tecniche del tavolo della sicurezza e del questore di Milano e il loro operato verrà equiparato a quello degli agenti di pubblica sicurezza". Al prossimo comitato sarà presente anche il sindaco di Milano per valutare e decidere in quali aree della metropoli sia più conveniente concentrare l'operato di queste pattuglie miste.
Stop ad arrivi di migranti a Milano
"Milano ha già fatto la sua parte. Ha raggiunto la sua quota e quindi se ci sarà un calo degli sbarchi, come è presumibile per il periodo invernale, ci sarà uno stop agli arrivi di migranti" promette Alfano. Durante il vertice si è anche parlato del ruolo degli altri comuni, quelli più piccoli che spesso osteggiano l'accoglienza di profughi e richiedenti asilo. "Il peso dell'immigrazione si sente soprattutto perché ci sono Comuni che non accettano gli arrivi, scaricando il peso dell'emergenza sugli altri. Cercheremo di farli collaborare" continua Alfano. Beppe Sala spiega: "Faremo la nostra parte sempre, ma il tema è la dimensione del nostro impegno, perché ci sono città che non fanno la loro parte. Milano – ha detto – ha fatto un grande sforzo per come accoglie i migranti e per come procederà al processo di integrazione perché siano partecipi della vita della citta' e del lavoro".
Sicurezza a Milano: i numeri del Viminale
Alfano al termine del vertice snocciola numeri: le forze di polizia e le forze armate presenti in provincia di Milano hanno a disposizione 8.041 uomini, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Il ministro dell'Interno ha anche ricordato che "i reati sono in calo, basti pensare che gli omicidi nel 2013 sono stati 13, nel 2014 17, nel 2015 13 e a fine novembre di quest'anno siamo a 7 episodi. I furti e le rapine calano mediamente del 3-4% e in media nei primi nove mesi del 2016 rispetto all'analogo periodo del 2015 il totale generale dei reati è calato del 7%". Secondo i dati forniti dal Viminale in un panorama più ampio in dieci anni i reati sono diminuiti del "36%" passando dai 163.817 del 2006 ai 105.488 di quest'anno".