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Ergastolano in permesso accoltella un anziano, la figlia di una vittima: “Ignobile, sono sconvolta”

“Sono sconvolta dal fatto che si sia permesso a questo essere ignobile, che massacrava senza pietà, di mettere un’altra famiglia in condizioni di dolore”. Sono le parole di Daniela Lia, figli di uno dei carabinieri uccisi nel 1979 da Antonio Cianci, l’ergastolano che durante un permesso premio ha accoltellato un anziano a Milano riducendolo in fin di vita. La relazione del carcere di Bollate, dove era detenuto, lo descriveva “cambiato”. Il ministro della Giustizia Bonafede ha inviato gli ispettori. Migliorano le condizioni del 79enne ferito alla gola.
A cura di Simone Gorla
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Antonio Cianci - Foto Corriere.it
Antonio Cianci – Foto Corriere.it

"Sono sconvolta dal fatto che si sia permesso a questo essere ignobile, che massacrava senza pietà, di mettere un'altra famiglia in condizioni di dolore, calpestando e oltraggiando, tra l'altro, ancora la memoria di mio padre e dei suoi colleghi". Sono le parole di Daniela Lia, figlia di Pietro Lia, carabiniere ucciso nel 1979 da Antonio Cianci, l'ergastolano che durante un permesso premio ha accoltellato un anziano a Milano riducendolo in fin di vita.

Cianci, la figlia del carabiniere ucciso nel '79: Sono scovolta, si risvegliato il dolore

La figlia della vittima dell'omicidio di quarant'anni fa ha detto all'Ansa di aver passato la notte "senza dormire e il dolore si è risvegliato ancora stamattina". Domenica scorsa "c'era stata una cerimonia a Melzo" per onorare quei tre militari morti in servizio ai quali è stato "dedicato anche un cippo in un parco". Ora lo choc per un uomo "senza scrupoli, né pietà" a cui è stato permesso di tornare a colpire.

La relazione del carcere: Percorso positivo, è cambiato

Perché Cianci si trovava fuori dal carcere? La risposta è in una relazione del carcere di Bollate, dove il 60enne era arrivato nel 2017, favorevole alla concessione del permesso premio di 12 ore, disposto dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, perché il detenuto "dava atto del suo cambiamento, del suo percorso positivo, della sua consapevolezza, maturità affidabilità".

Il ministro Bonafede manda gli ispettori

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha dato mandato all'Ispettorato di compiere accertamenti preliminari sulla vicenda. Stando alla relazione del carcere, Cianci nei quarant'anni passati in carcere era cambiato, nell'ultimo periodo si era sempre comportato bene, e per questo era stato ammesso al lavoro esterno per un breve periodo. Il permesso era valido dalle 9 alle 21 di ieri, con obbligo di accompagnamento del detenuto dal carcere a Cernusco sul Naviglio, dove abita la sorella, e con lo stesso obbligo per il rientro in carcere.

Migliorano le condizioni della vittima

Buone notizie arrivano intanto dall'ospedale San Raffaele di Milano. Sono in via di miglioramento le condizioni del 79enne ferito alla gola da Cianci. La prognosi  è stata sciolta nelle ultime ore. L'anziano dovrebbe rimanere ricoverato ancora per qualche giorno.

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