Epidemia di polmonite: anziano originario del Bresciano morto ad Asola
Si chiama Gino Daldoss e ha 90 anni l'ultima vittima dell'epidemia di polmonite che dai primi di settembre ha colpito la Lombardia, in particolare le province di Brescia e Mantova. L'anziano era originario di Remedello, lo stesso comune del Bresciano da cui proveniva il 57enne Gianfranco Bignozzi, deceduto subito dopo il suo compaesano. Entrambi facevano già parte dei casi di polmonite segnalati dall'Agenzia per la tutela della salute: si dovrà inoltre capire se a causare la polmonite sia stato il batterio della legionella, che attualmente è stato trovato in 43 delle persone ammalatesi di polmonite (che è il sintomo più grave della legionellosi, ma può essere anche dovuta ad altre cause) e che finora ha causato due decessi: quello di una donna 69enne di Mezzane di Calvisano e la morte di un 85enne di Carpenedolo.
Nel caso di Bignozzi e Daldoss, i primi esami hanno escluso la presenza della legionella, anche se si procederà con nuovi accertamenti. La notizia dei due decessi è arrivata in maniera cronologicamente inversa ai decessi: Bignozzi è morto giovedì (ma si è saputo prima), mentre Daldoss è deceduto mercoledì. L'anziano era ricoverato da qualche giorno nell'ospedale di Asola, nel Mantovano, mentre Bignozzi, dopo essere stato trovato in fin di vita nella sua abitazione, era stato ricoverato a lungo prima a Mantova e poi a Pavia: era in coma da ormai oltre due settimane. Per quanto possa sembrare paradossale, in realtà nonostante i decessi (che spesso riguardano persone molto anziane o con il sistema immunitario compromesso) l'epidemia di polmoniti che si è diffusa nel Bresciano e nel Mantovano sembra essere nella sua fase calante. Purtroppo, però, semina ancora morte sulla sua strada.