Emergenza smog, il blocco del traffico divide i milanesi. Sala: “Serve poco, ma male non fa”
Per qualcuno uno provvedimento "spot" e demagogico. Per altri un intervento necessario e un richiamo per la collettività. Il blocco totale del traffico annunciato dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per domenica 2 febbraio divide i milanesi e la politica tra chi è favorevole e chi è contrario alla misura straordinaria.
Milano, chi è contrario al blocco del traffico
Tra i più critici c'è l'assessore regionale all'Ambiente, Raffaele Cattaneo, che parla di "demagogia in salsa green" e accusa Sala di voler "rincorrere un po' il facile consenso di chi vuole che si faccia qualcosa a tutti i costi anche se i risultati non sono significativi". "Se arriva un po' di pioggia o un po' di vento certamente i risultati saranno molto più importanti del blocco del traffico", ha affermato. Il movimento degli automobilisti MuoverMI ha reso noto di aver preparato un ricorso al Tar contro il provvedimento, "con richiesta motivata di annullamento" che depositerà "non appena verrà a conoscenza degli estremi esatti del provvedimento". Sul piede di guerra anche la Lega che ha presentato una mozione urgente in Consiglio regionale contro il blocco del traffico che, ha dichiarato il consigliere Andrea Monti, primo firmatario, "serve unicamente ad aumentare i disagi per i cittadini, milanesi e non" mentre "le emissioni di particolato derivano soprattutto dalla combustione di biomasse e dal riscaldamento e solo per il 12% dai veicoli su strada".
Il sindaco non cambia idea: Male non fa
"Era ora. Lo chiedevamo da tempo. Ora serve fare tutto il resto, dalla rimozione della deroga ai veicoli diesel, a un’ordinanza che imponga il cambio di tutte le 3.300 caldaie ancora a gasolio in modelli a metano”, ha commentato il consigliere comunale del Partito democratico Carlo Monguzzi. Il sindaco Beppe Sala prende atto delle discussioni sul tema, ma tira dritto. "Non è che una giornata di blocco, tra l'altro bloccheremo il traffico solo dalle 10 alle 18, cambi la situazione", ha detto in un'intervista a Radio Deejay, "ma una domenica in cui si usa la bicicletta male non fa. C'è da fare una battaglia di lungo periodo, dall'altro serve la consapevolezza che un po' tutti dobbiamo fare la nostra parte. Quindi facciamoci una domenica così e dopodiché sono io il primo a confessare che servirà un pochettino".
Sala ha poi sottolineato che "purtroppo affrontare il tema ambientale è la cosa più frustrante per me, perché sono consapevole che la soluzione sta nel lungo termine. Solo nel lungo termine cambi tutti gli autobus, permetti alla gente di cambiare macchine, fai nuove metropolitane, finanzi il cambiamento delle caldaie. E i cittadini vorrebbero una soluzione diversa subito, domani mattina, perché vedono i loro figli andare a scuola e respirare male. In alcuni casi bisogna anche fare dei richiami alla collettività e dire facciamo ognuno la nostra parte, sapendo che certamente non la risolvi così". Resta il problema delle caldaie, responsabili di una grossa fetta delle polveri sottili nell'aria. Il sindaco ha ricordato che "a Milano abbiamo 1300 condomini a gasolio. Ne ho parlato l'altro giorno con il ministro dell'Ambiente Costa. Se devi fare una cosa per Milano, provate a cambiare il modello con cui si finanzia il cambiamento delle caldaie. Perché il governo finanzia fino al 60% in dieci anni in sgravi fiscali perciò la gente non lo sente. Piuttosto, invece, dovrebbe mettere il 25 o il 30 %, ma subito. Abbiamo 300 condomini a biomassa, che significa a legna. Noi stiamo mettendo un po' di soldi per i finanziamenti".