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Emergenza profughi, ondata di arrivi a Milano: centri al collasso

Ben 400 persone vengono ospitate oltre la copertura finanziaria dai volontari del Progetto Arca. L’hub di via Tonale è diventato un dormitorio (senza docce). Per fronteggiare l’emergenza sarebbero disponibili i locali di di via Sammartini, ma anche lì manca l’allacciamento alle fogne.
A cura di An. Mar.
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È ancora emergenza profughi a Milano. Circa 1.500 persone sono state accolte in città in tre giorni, mettendo alla prova le risorse del capoluogo. I centri di accoglienza sono al collasso, oltre 400 persone, fanno sapere i responsabili del progetto Arca, sono state accolte fuori convenzione, ossia senza copertura finanziaria. Oltre all'ex dopolavoro ferroviario di via Tonale – pensato come"hub" di smistamento ma di fatto destinato a dormitorio per i migranti (ma senza docce) – saranno presto rese disponibili altre strutture ricettive. Ma i profughi sono in esubero rispetto ai posti disponibili.

Un eccesso di arrivi per i quali si sta già pensando già a nuove soluzioni. Oltre ai 150 posti nell'ex scuola di via Martinelli ci sarebbero anche i locali di via Sammartini, rimessi a nuovo dal Genio civile a fine agosto. Uno spazio di 700 metri quadri con dieci docce. Una soluzione ottimale se l'immobile fosse abitabile, tuttavia manca ancora l'allaccio alle fogne e per poterlo rendere fruibile c'è ancora da aspettare. Si attende che MM (Metropolitana Milanese), munipializzata del Comune di Milano che cura la captazione, la potabilizzazione e la distribuzione dell’acqua e raccoglie le acque dagli scarichi fognari provveda a rendere funzionali allacci. Intanto nel weekend del 19-20 settembre Pierfrancesco Majorino, assessore al welfare, sta predisponendo una raccolta di abiti, coperte e sacchi a pelo da destinare ai nuovi arrivati.

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