Elezioni comunali, Pisapia: “Milano persa senza di me? Non credo proprio”
Intervenuto alla commemorazione per l'eccidio di piazzale Loreto, Pisapia non si è tirato indietro a chi gli ha chiesto se senza la sua ricandidatura Milano sarebbe già tornata di fatto nelle mani del centrodestra. "Non credo proprio – ha risposto il sindaco – Io credo che il futuro di Milano proseguirà dentro un progetto che ha le basi solide nella nostra Costituzione, nella solidarietà, nella capacità di guardare avanti e di impegnarsi ognuno all'interno della propria comunità per un futuro migliore per tutti". E visto il contesto in cui interveniva Pisapia ha ribadito come "Milano è antifascista, democratica, progressista e lo sta dimostrando. In questi anni Milano è al centro del mondo su temi importanti e delicati. Milano è solidale e capace di guardare al mondo e alle persone che fuggono dalla fame e dalla miseria, dalla dittatura e dalla morte".
Solo oggi sui quotidiani i retroscena di un incontro a metà luglio tra il premier Matteo Renzi e il primo cittadino di Milano, durante il quale sarebbe stato lo stesso Renzi a ribadire la necessità di una nuova candidatura per non perdere il capoluogo lombardo alla prossima tornata elettorale. Solo qualche giorno fa Pisapia era sembrato più possibilista su una sua nuova candidatura, “Ci sono tante cose che possono far cambiare idea", aveva detto l'inquilino di Palazzo Marino per ribadire subito dopo: “Però l'importante è capire che quello che è importante è che il progetto, che ha migliorato e cambiato la città, con tutte le criticità che non nascondo, deve proseguire. Questo è quello che mi interessa e per cui ho lavorato in questi anni".
"Piazzale Loreto simbolo della storia antifascista"
Durante la cerimonia in occasione del 71esimo anniversario dell'eccidio di 15 partigiani fucilati pubblicamente, questa mattina Pisapia ha definito piazzale Loreto "un simbolo della memoria antifascista di Milano". Una piazza che è anche un "simbolo su cui si fonda tanta parte di quella crescita civile degli ultimi decenni che ha reso Milano un modello di civismo e di partecipazione democratica. La nostra città – ha sottolineato Pisapia – oggi non sarebbe la stessa senza il sacrificio dei quindici partigiani. Non sarebbe la stessa senza la Resistenza, che ha rappresentato uno dei momenti più alti e qualificanti della nostra storia. Essere qui oggi, onorare la memoria di questi martiri vuol dire riaffermare i valori di allora e il nostro impegno quotidiano, come cittadini e come amministratori"