Dopo 15 anni ritrattano le accuse di abusi contro il padre: chiesta revisione del processo
Quindici anni di presunte menzogne potrebbero presto avere fine. Il nuovo capitolo dell'assurda vicenda capitata tra Brescia e la Sardegna, con un padre prima accusato di aver commesso abusi sui suoi figli e poi, 15 anni dopo, scagionato dagli stessi ragazzi, si aprirà ufficialmente il prossimo giovedì alla corte d'Appello di Roma. È lì che i legali dell'uomo, attualmente in carcere a Sassari dopo una condanna per 9 anni e 2 mesi per abusi sessuali, presenteranno ufficialmente la richiesta di revisione del processo. Una richiesta che arriva dopo la ritrattazione delle accuse dei due figli dell'uomo, residenti a Brescia, che alcune settimane fa hanno spiegato di essere stati indotti ad accusare il genitore perché spinti, anche con violenze e minacce, dalla loro madre.
Brescia, dopo 15 anni ritrattano le accuse di abusi contro il padre
La donna continua a negare ogni addebito e il suo avvocato, Francesco Verri, al quotidiano La Repubblica, invita alla cautela: nel caso in questione la condanna a carico dell'uomo è arrivata "da dodici giudici che a loro volta hanno ascoltato decine di esperti", elemento che secondo il legale mal si coniuga con le bugie che i bambini (all'epoca dei fatti i due figli della coppia erano minori) a volte dicono. Intanto, agli atti della richiesta di revisione del processo ci sono un memoriale scritto dal figlio maggiore nel 2009 e una nuova valutazione medica, dalla quale non risulterebbero segni di violenza sulle presunte vittime di abusi.