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Donna sgozzata in casa a Milano, il marito ha confessato: l’ha uccisa con 23 coltellate

Al termine di un lungo interrogatorio il marito di Rosanna Belvisi, Luigi Messina, ha confessato di aver ucciso la donna con 23 coltellate al termine dell’ennesima lite. La vittima, 50 anni, è stata uccisa ieri nel suo appartamento in via Coronelli a Milano, zona Lorenteggio. Era stato proprio il marito a dare l’allarme, dopo aver cercato di costruirsi un alibi. Già nel 1995 la donna era stata accoltellata alla schiena dal marito, ma non aveva mai sporto denuncia. Il racconto dell’omicida: “Abbiamo fatto l’amore, poi abbiamo litigato e l’ho uccisa”.
A cura di Enrico Tata
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Rosanna Belvisi è stata trovata morta ieri nella sua casa in via Coronelli, a Milano. A trovarla era stato il marito Luigi Messina, o almeno così dichiarava quando ha avvertito le forze dell'ordine. Oggi ha confessato l'omicidio della moglie ed è stato sottoposto a fermo. Al termine di un lungo interrogatorio durato tutta la notte, intorno alle 4 di mattina l'uomo ha ceduto e avrebbe ammesso la sua colpa. L'omicida reo confesso ha 53 anni ed è una ex guardia giurata, mentre la moglie lavorava all'Inps in via Ripamonti, dopo essere stata custode nel palazzo in cui viveva. La figlia della coppia al momento del delitto si trovava fuori casa con il fidanzato. I vicini, riporta l'Ansa, descrivono l'indagato come "un tipo strano", mentre altri sostengono che la coppia litigasse spesso, soprattutto nell'ultimo periodo.

Ieri Rosanna, 50 anni, è stata trovata morta nel suo appartamento con una profonda ferita alla gola. Il marito aveva dato l'allarme e agli investigatori aveva raccontato di averla trovata già morta dopo essere rientrato da una lunga passeggiata pomeridiana, durante la quale l'uomo si era fatto vedere dai residenti della zona, il quartiere Lorenteggio, per cercare di costruirsi un alibi. Fin da subito alcune contraddizioni nella versione dell'uomo, unitamente a piccoli tagli sulle sue mani, non avevano convinto gli investigatori, che nella notte hanno messo sotto torchio il marito. Alla fine la confessione.

Ritrovata l'arma del delitto: è un coltello da cucina

Il delitto sarebbe maturato al termine dell'ennesima, violenta lite tra la coppia. Sembra che Rosanna avesse chiesto al marito di andarsene da casa, dopo aver scoperto che l'uomo aveva una relazione extraconiugale dalla quale era nato anche un bambino, che oggi ha 3 anni. Messina avrebbe accoltellato la moglie 23 volte con un coltello da cucina che lui stesso ha fatto ritrovare agli investigatori: l'arma era in un tombino a circa due chilometri dall'appartamento teatro dell'omicidio, che si trova al civico 11 in via Coronelli. Ritrovati anche i vestiti usati dall'uomo durante il delitto: erano stati nascosti in un'area boschiva.

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Il marito: "Abbiamo fatto l'amore, poi l'ho uccisa"

Nel corso dell'interrogatorio Luigi Messina avrebbe riferito agli investigatori che sia lui sia la moglie erano "in cura al Cps (Centro socio psicologico) di via Soderini". L'ultima di una lunga serie di liti sarebbe iniziata ieri mattina alle 8.30, dopo un viaggio della coppia a Pantelleria. Secondo il racconto del marito, i due si erano "svegliati bene" e avevano fatto anche l'amore. La discussione sarebbe poi nata dopo colazione quando la moglie avrebbe pronunciato parole forti contro il figlio che il marito aveva avuto dalla sua relazione extraconiugale, che secondo quando riferito da Fanelli era terminata da due mesi. Poi avrebbe cercato di colpirlo due volte con un ferro da stiro. Fanelli ha detto quindi di essersi "difeso" col coltello con il quale stava sbucciando un'arancia, ma poi ha anche riferito di essersi trovato col "coltello in mano in camera da letto con lei" e di aver colpito la moglie "ripetutamente, non mi ricordo quante volte". Poi è uscito per procurarsi l'alibi: ha prelevato 50 euro, li ha giocati alle slot machine vincendone 70, poi ha detto di essere andato a comprare l'insalata per la moglie, che nel frattempo giaceva in un lago di sangue a casa. Adesso per l'uomo, accusato di omicidio con le aggravanti della crudeltà e di aver commesso il fatto "nei confronti del coniuge", si apriranno le porte del carcere di San Vittore.

Il marito aveva accoltellato la moglie già nel 1995

Nel corso della conferenza stampa sull'arresto del marito della donna, il questore di Milano Antonio De Iesu ha riferito un particolare significativo: già nel 1995, oltre 20 anni fa, nell'abitazione della coppia era avvenuto un episodio simile. Fanelli aveva chiamato i soccorsi dicendo di aver trovato la moglie accoltellata alla schiena. L'episodio era stato archiviato senza denunce e con una prognosi di 10 giorni per la donna. Non era stato a quanto pare un caso isolato: "Il delitto si inserisce in un quadro familiare di rapporti malati che non vengono alla luce, che non vengono denunciati. La donna non ha trovato il coraggio di denunciare, nonostante il clima di violenza che aleggiava nella sua casa" ha detto il questore, spiegando che da anni la vittima subiva, in silenzio, le violenze dell'uomo: "Questo ennesimo femminicidio è un campanello d'allarme e impone una riflessione sulla necessità di una maggiore cultura della denuncia da parte delle donne".

Sul grave episodio, che arriva a pochi giorni dall'omicidio di Tiziana Pavani, è intervenuto anche l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino: "Uomini che odiano e ammazzano le donne. Questo tema gigantesco è totalmente assorbito dall'opinione pubblica che ne fa una questione di "cronaca nera". Invece io credo sia anche una questione di attività e servizi che si promuovono. Per questo abbiamo triplicato le risorse per i centri antiviolenza e intendiamo proseguire su questa strada, segnata da tanti drammi atroci", ha scritto l'assessore su Facebook.

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