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Donna incinta muore dopo essere stata dimessa dall’ospedale: chiesta l’archiviazione per i medici

Donna di 40 anni muore all’ottavo mese di gravidanza dopo essere stata dimessa dall’ospedale, non ce la fa neanche il feto. Chiesta l’assoluzione per quattro medici e un’ostetrica accusati di omicidio colposo. Ma i risultati di un’ecografia sono stati “cancellati intenzionalmente da ignoti”, secondo l’accusa.
A cura di Va.Re.
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È stata chiesta l'archiviazione per quattro medici e un'ostetrica, tutti accusati di omicidio colposo e aborto colposo, in relazione al caso di una donna deceduta dopo essere stata dimessa dall'ospedale e della morte del bambino che portava in grembo. Era il 22 ottobre del 2015 e, una manciata d'ore essere uscita dalla clinica San Pio X di Milano, la donna all'ottavo mese di gravidanza aveva un arresto cardiaco: trasferita al pronto soccorso del Niguarda, tutti gli sforzi dei medici si rivelano inutile per salvare lei e il feto, nonostante un cesareo d'urgenza.

Secondo quanto scritto nella richiesta di archiviazione dalla pm Maura Ripamonti, quando venne visitata alla San Pio X, dove era arrivata lamentando forti dolori, "non vi era indicazione alcuna a trattenere in osservazione la paziente, né vi era ragione di procedere per ulteriori accertamenti diagnostici. Non presentava infatti alcun indizio di rottura dell'utero in corso" e non c'erano ragioni per immaginare "un evento così drammatico". Un'ombra però rimane: non è stato possibile durante l'indagine consultare i risultata dell'ecografia sul feto. "Non è stato possibile reperire l'immagine di questo accertamento, appositamente cancellato da ignoti nei giorni successivi all'evento", scrive il pm. Un'intenzionalità su cui l'accusa non sembrerebbe nutrire dubbi: tutti gli altri esami erano infatti ancora nella memoria della macchina.

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