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Covid 19

Diventa papà mentre è ricoverato per covid: “La prima foto di mio figlio per i medici di Niguarda”

È diventato padre per la seconda volta mentre era ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano in gravi condizioni, con una polmonite interstiziale che metteva a rischio la sua vita. Ora Carlo, informatico di 39 anni, è guarito e ha potuto rivedere la sua compagna e abbracciare per la prima volta il suo bimbo. Ha inviato la prima foto insieme al piccolo a medici e infermieri che l’hanno salvato.
A cura di Simone Gorla
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È diventato padre per la seconda volta mentre si trovava ricoverato all'ospedale Niguarda di Milano, con una grave polmonite interstiziale provocata dal coronavirus. Carlo, 39 anni, informatico, siciliano di origine ma milanese d'azione, , ha potuto abbracciare il suo bambino solo dopo essere guarito dal covid e ha inviato la prima foto di suo figlio ai medici e agli infermieri che lo hanno salvato. "Mi dicevano devi farcela anche per lui. Per fortuna ce l’ho fatta”.

Carlo diventa padre mentre è ricoverato con il coronavirus: dedica la prima foto del figlio a medici e infermieri

Carlo aveva iniziato a stare male una notte di inizio marzo. Prima una febbre altissima, tanto da portare al delirio. Poi sintomi gastrointestinali, una stanchezza da spegnere il cervello, la tosse secca. Si attiva la sorveglianza a distanza col medico di base, che prescrive la terapia con l’antibiotico. Ma le sue condizioni peggiorano. "Ero debilitato e non mangiavo, tra l’altro il cibo iniziava a non avere alcun sapore". Dopo 10 giorni dall’inizio dei sintomi anche respirare diventa sempre più difficile. Si decide di chiamare l'ambulanza. "Non nascondo che nell’attesa di avere una risposta ho salutato la mia compagna, ho messo la mano sul suo pancione e ho detto: ‘Ciao piccolo, mi dispiace se non ci sarà modo di conoscerci‘, in quel momento è quello che ho pensato mentre mi rimettevo a letto stremato".

"Non dimenticherò l'applauso del personale quando sono uscito"

Al pronto soccorso la Tc evidenzia una grave polmonite interstiziale con il polmone destro quasi del tutto compromesso e il tampone conferma la positività al coronavirus. Carlo viene ricoverato nel reparto di malattie infettive e curato con farmaci antivirali. "Non sono stati una passeggiata e hanno portato  con sé diversi effetti debilitanti però per fortuna hanno dato l’effetto sperato", ricorda il neo papà. Per fortuna la terapia funziona e dopo qualche giorno viene spostato in una delle medicine riconvertita in reparto Covid. Un po' per volta il suo fisico si riprende fino alla guarigione. "Non mi toglierò mai dalla testa l’applauso che mi ha riservato tutto il personale quando sono uscito per essere trasferito nel reparto a bassa intensità. È stato emozionante”.

Il primo abbraccio con il bimbo una settimana dopo la nascita

I 14 giorni finali del ricovero servono per la riabilitazione, il lento ritorno alla normalità. Intanto la data del parto si avvicina. "Tutti in reparto sapevano del mio piccolo in arrivo e mi chiedevano", racconta Carlo. Finalmente all’inizio di aprile nasce Emanuele. "La mia compagna era là ed io qui, separati ed uniti solo dal telefono. È andato tutto bene e finalmente dopo un mese di distacco ho potuto rivedere la mia compagna. Mio figlio invece l’ho potuto tenere in braccio dopo una settimana dalla sua nascita".

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