Disabile annegato in piscina a Milano, la procura sequestra il defibrillatore dell’impianto
Il defibrillatore della piscina di via Lamennais a Milano, dove il 7 gennaio è annegato Davide D., uomo di 32 anni diversamente abile, è stato sequestrato nell'ambito dell'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti aperta dalla procura del capoluogo lombardo. Come scritto dall'agenzia di stampa Ansa, gli inquirenti vogliono valutare se il dispositivo fosse regolarmente funzionante, oltre ad accertarsi delle misure di sicurezza della piscina stessa per cui sono state disposte alcune verifiche.
L'autopsia stabilirà se l'uomo ha accusato un malore in acqua
Davide D., affetto da una rara sindrome che gli causava problemi motori e psichici, si trovava nella piscina in zona Quarto Cagnino come ogni settimana per la lezione di nuoto tenuta insieme ad altri ragazzi diversamente abili. Il percorso di apprendimento era stato organizzato dalla comunità di cui faceva parte, "Le chiavi di casa", che opera sul territorio limitrofo al quartiere. Sembra che l'uomo si sia spinto troppo in là nella vasca, arrivando in un punto più profondo dal quale non è riuscito a tornare indietro. Finito sott'acqua, era stato soccorso dal bagnino che aveva iniziato le manovre di rianimazione, poi sostituito dagli operatori sanitari arrivati in codice rosso. Anche loro, però, non hanno potuto fare niente. Portato d'urgenza al San Carlo, i medici hanno proseguito col massaggio cardiaco sino a constatare il decesso poco prima dell 17 per arresto cardiocircolatorio. Ora sarà l'autopsia a stabilire se Davide abbia patito un malore in acqua prima di morire, come inizialmente era stato ipotizzato.