“Dica che sta andando da un parente”. Il sindaco di Merate indagato per istigazione a delinquere
"Se la fermano dica che sta andando a trovare un parente o un amico". Così in una diretta Facebook il sindaco di Merate, paese in provincia di Lecco, Massimo Panzeri a un cittadino che gli chiedeva come poter aggirare le misure anti-Covid per evitare la diffusione del contagio. Il live incriminato è andato in onda nel pomeriggio di domenica 3 maggio, un giorno prima della fine del lockdown e il relativo inizio della fase 2.
Il sindaco a un cittadino: Dica che va a fare la spesa
Il primo cittadino, però, non si è limitato a dare un solo consiglio. Ha continuato: "Dica che sta andando a fare la spesa – spiega a un altro cittadino -. Ci sono tanti modi per aggirare, tra virgolette, queste norme, visto che è impossibile controllare in modo puntuale". La Digos di Lecco ha quindi acquisito la registrazione del video trasmesso sul social network e indagato il sindaco Panzeri per istigazione a delinquere aggravata. I poliziotti della Divisione investigazioni generali e operazioni speciali si sono recati anche nel palazzo del Comune: essendo il sindaco un ufficiale di pubblica sicurezza, la denuncia è un atto dovuto. Il materiale raccolto è stato inviato alla procura della Repubblica per sottoporre il caso all'attenzione dei magistrati che dovranno decidere se procedere oppure archiviarlo.
Lombardia nuovamente a rischio lockdown
La Lombardia è a rischio nuovo lockdown? Forse. Perché con la riapertura di parchi, aree verdi e mercati all'aperto possono provocare un'accentuazione della diffusione del virus. E questo sarebbe tutt'altro che positivo, considerato che i numeri della Lombardia non sono ancora rassicuranti. Il contagio viaggia al ritmo di oltre 600 nuovi casi al giorno. La città di Milano resta l'osservata speciale, visto che a ogni bollettino il numero di contagi confermati resta a tre cifre. La Lombardia resta quindi sospesa sul filo tra la voglia di tornare alla vita di sempre, anche per le pressanti richieste di negozianti e ristoratori, e il timore di una nuova esplosione dell'epidemia.