Devastarono l’oratorio del paese, ora fanno i volontari in farmacia

Veri e propri bulli, diventati volontari pronti ad aiutare i bisognosi. È successo a Desio, in provincia di Monza Brianza. Protagonisti un gruppo di ragazzini, beccati alcune settimane fa a devastare l’oratorio del paese. Tutto ha inizio con la messa in rete di un video, in cui la baby gang si mostrava fiera nel mettere a soqquadro il ritrovo parrocchiale di Desio. In particolare erano quattro i ragazzini, tutti di origine straniera, che dopo l’accaduto avevano scatenato l’indignazione dei cittadini. Non è passato molto tempo, e due dei quattro, sono stati coinvolti in un'attività di volontariato davanti ad una farmacia della città, per la raccolta ‘Dona un farmaco' promossa dal Banco Farmaceutico.
Volontari presso le farmacie del paese
Insomma, un modo di espiare la bravata in modo intelligente ed efficace, come ha dichiarato il consigliere comunale Vincenzo Bella: "Bisogna dire anche che c’è del bene a questo mondo. Banco Farmaceutico ha effettuato presso alcune farmacie di Desio la raccolta del farmaco per i bisognosi. Due dei ragazzi che hanno partecipato alla bravata, invitati dalla loro insegnante, hanno collaborato come volontari stando davanti ad una farmacia per invitare i passanti ad entrare e donare un farmaco. Questa è una cosa bella". Così come ha dichiarato Marco Beretta, altro consigliere comunale della città, molto attivo nella zona: "È giusto individuare le responsabilità, prendere gli opportuni provvedimenti, cercare di educare, anche se oggi è cosa assai difficile. Detto questo, si dipinge l’oratorio per quello che non è, sulla base di un singolo, per quanto deprecabile, episodio. Chi abitualmente frequenta questo luogo sa che non è quello spaccato di abbandono e violenza che è stato dipinto o che comunque risulta. Partiamo dal presupposto che tutto sia migliorabile. Bisognerebbe anche avviare in maniera critica una riflessione sul tempo e l’impegno che ciascuno di noi mette per rendere l’oratorio migliore: non può passare l’idea che sia un luogo dove parcheggiare, naturalmente gratis, i nostri figli perchè abbiamo altro da fare, confidando che ’altri’ abbiano il tempo per prendersene cura. Gli altri siamo anche noi: che ciascuno si renda disponibile per il tempo che può per contribuire alla sorveglianza, alla tutela a rendere migliore ciò che già c’è".
Ora, come raccontato da Il Giorno, il parroco del paese, don Flavio Speroni, ha provveduto a spiegare ai suoi cittadini l'accaduto, con una lettera aperta ’Per la comunità di San Giovanni Battista’, invita i ragazzi a riflettere sul nuovo bisogno di ‘condividersi’ sul web': "La risposta migliore per la nostra comunità a questa piccola bufera è quella di sentire sempre più la necessità di partecipare attivamente alla vita della parrocchia, nel senso della corresponsabilità e del sostegno fraterno. Non esiste oratorio senza comunità, ripetiamo ancora una volta: solo insieme!".