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Covid 19

De Rosa (M5S): “Test ai nonni, part time e permessi: in Lombardia servono soluzioni per i genitori”

Mappatura delle famiglie con genitori che lavorano e non possono fare smart working. Tamponi per i nonni che devono aiutare nella cura dei nipoti. Lavoro scaglionato e assenza giustificata per le mamme e i papà con figli piccoli a carico. Part-time alternato coperto con cassa integrazione in deroga. Sono alcune delle proposte per aiutare le famiglie nelle fase due, quando riapriranno le aziende e gli uffici, ma non le scuole. Intervistato da Fanpage.it, il consigliere regionale lombardo Massimo De Rosa spiega: “Ho scritto ai ministri Roberti Speranza, Lucia Azzolina e Nunzia Catalfo e chiesto di aprire subito un tavolo di lavoro in vista del 4 maggio”
A cura di Simone Gorla
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"Una mappatura dei nuclei familiari, tramite un numero verde dedicato, spazi sui siti istituzionali o un'apposita app per richiedere i test, di modo che i nonni siano al sicuro nel dare il loro prezioso supporto. Lavoro scaglionato con giustificata assenza per uno dei due genitori che non possano ricorrere allo smart working. Concessione della modalità di lavoro part-time alternato per entrambi i genitori: se il padre lavora la mattina la madre lavorerebbe al pomeriggio e viceversa, permettendo alle imprese di accedere alla copertura da parte della cassa integrazione in deroga". Con la ripartenza delle attività produttive che dovrebbe avvenire dal 4 maggio, la "fase due" dell'emergenza coronavirus mette le famiglie davanti a nuovi problemi. I genitori che non potranno lavorare da casa si chiedono dove lasceranno i figli, visto che le scuole non riapriranno e i nonni devono rimanere chiusi in casa per non rischiare di ammalarsi. Il problema si pone con urgenza ancora maggiore in Lombardia, la Regione più colpita dal focolaio italiano di covid-19, dove l'azzeramento dei contagi non avverrà, stando alle previsioni degli esperti, prima della fine di giugno.

Il consigliere regionale Massimo De Rosa (M5s) ha presentato tre proposte ai ministri Roberti Speranza, Lucia Azzolina e Nunzia Catalfo, chiedendo di aprire un tavolo di lavoro sulle misure per famiglie con genitori lavoratori e figli minori di dodici anni. Intervistato da Fanpage.it, De Rosa spiega: "Abbiamo capito che l'anno scolastico ormai è andato perso. Ora bisogna pensare a ripartire, ma in tutta sicurezza. Al primo posto mettiamo la garanzia delle norme sui posti di lavoro: nessuno deve temere di portare il virus a casa. Ma resta il problema per le famiglie".

Quali soluzioni sono sul tavolo per la tutela dei genitori che devono tornare al lavoro e dei loro figli?

"Abbiamo scritto una lettera ai ministri competenti per sollevare il problema, proponendo possibili soluzioni. A livello regionale un numero verde o un sito per segnalare la problematica da parte delle famigli e favorire i test ai nonni. Ma anche cercare soluzioni pratiche come permessi speciali e il part time alternato per i genitori.

Chi si farebbe carico del costo delle ore di lavoro perse?

Sarebbe necessario permettere alle imprese di accedere alla cassa integrazione in deroga per ciò che concerne la copertura delle ore concesse al part-time. È una spesa, ma queste sono le misure che fanno ripartire al sicuro e su cui investire. In questo modo aiuti le aziende e le famiglie in tutte le situazioni in cui è provato che non si può attivare lo smart working. Resta anche il tema dei genitori single, a cui bisogna dare assolutamente una copertura.

Sono misure attuabili nelle due settimane che ci separano dalla data del 4 maggio?

Alcune cose si possono fare in poco tempo, come la cassa integrazione per motivi familiari senza dover contrattare col datore di lavoro. Si può mettere subito in un decreto. Si tratta di intervenire immediatamente con alcune norme per avere il tempo di completare operazioni di fino.

Tutto questo presuppone una collaborazione tra istituzioni, ma il rapporto tra Roma e Milano non pare sereno

I giochetti e le polemiche devono finire. Alcuni errori in situazione del genere si perdonano, altro discorso è giocare a chi è più bravo mentre la gente muore. La tensione sociale rischia di esplodere, le persone sono spaventate e chiuse in casa. Se Governo e Regione non danno messaggi univoci, alimentiamo questa tensione e facciamo male a tutti. Ora la politica deve dare segnali di compattezza.

Le piace la proposta del sindaco di Milano sulle scuole con ingresso scaglionato? 

Mi sembra più interessante l'idea di lavorare con teatri, cinema e altri ambienti ampi in cui si possono tenere maggiori distanze. Però previa valutazione degli organi competenti e dei tecnici. Oggi ritengo non sia il caso di rischiare la salute dei ragazzi, almeno fino a fine anno. Meglio partire a settembre con le dovute certezze.

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