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Dalmine, Marco ha ucciso la madre con oltre 12 coltellate. Poi ha cercato di picchiare i poliziotti

Emergono retroscena e dettagli sull’omicidio commesso ieri da Marco Lodetti, il 33enne che ha messo fine alla vita della madre, Giovanna Gamba, di 60 anni, a Dalmine, paese della provincia di Bergamo. L’uomo ha ucciso la donna con oltre 12 coltellate arrivate tra l’occhio sinistro, il collo e il torace.
A cura di Filippo M. Capra
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(Archivio LaPresse)
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Emergono retroscena e dettagli sull'omicidio commesso ieri da Marco Lodetti, il 33enne che ha messo fine alla vita della madre, Giovanna Gamba, di 60 anni, a Dalmine, paese della provincia di Bergamo. Confermata a metà la prima versione comunicata dalle forze dell'ordine che ieri si sono precipitate sul luogo del delitto dopo la richiesta di aiuto. La donna, infatti, non sarebbe stata uccisa da un righello, come inizialmente si pensava, ma da un coltello che l'ha colpita per più di una dozzina di volte tra l'occhio sinistro, il collo e il torace.

La ricostruzione dell'omicidio

Gli agenti della polizia locale di Dalmine si sono ritrovati davanti a una scena tragica una volta entrati nell'appartamento dove i due vivevano insieme a un fratello di Marco, Mattia, che in quel momento si trovava a lavoro, in via Gardenie 4. Gli agenti, arrivati subito dopo i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della 60enne, hanno avuto non poche difficoltà a immobilizzare l'uomo, affetto da diverso tempo da problemi psicosociali. Il 33enne, alla vista degli uomini in divisa, ha cercato di picchiarli prima di essere fermato a terra e sedato per poi essere trasferito all'ospedale dove è piantonato. L'allarme era scattato poco prima di mezzogiorno, quando i vicini si sono preoccupati a causa delle grida provenienti dall'abitazione dei due. Secondo quanto comunicato, le liti tra la madre e il figlio sarebbero state all'ordine del giorno ma ieri sono sfociate nel terribile omicidio.

Il sindaco di Dalmine: Sono agghiacciato

L'uomo è ora accusato di omicidio volontario, lesioni (ha cercato di picchiare anche i vicini) e resistenza a pubblico ufficiale. Il caso è stato affidato ora ai carabinieri di Treviglio, coordinati dal pubblico ministero Giancarlo Mancusi. In giornata è arrivato anche il commento del sindaco di Dalmine, Francesco Bramani, che si è detto "agghiacciato. La famiglia non la conosco, mi risulta che il ragazzo fosse seguito ma non da noi". Marco era in carico ai Servizi sociali del Comune.

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