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Covid 19

Da Vito a Roberto, la lista dei pazienti Covid dimessi nell’ultimo mese dal Niguarda

C’è una lista di nomi e cognomi che quotidianamente viene redatta negli ospedali lombardi che fa ben sperare, oltre che tirare un sospiro di sollievo a medici e infermieri e, perché no, strappargli qualche lacrimuccia di commozione. Si tratta dell’elenco di tutte le persone guarite dal Coronavirus che finalmente possono essere dimesse. E il Niguarda, su Instagram, ha pubblicato la sua: 15 dimissioni in 30 giorni. Una ogni 48 ore.
A cura di Filippo M. Capra
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Il bigliettino con la lista dei dimessi (Foto Instagram Ospedale.Niguarda)
Il bigliettino con la lista dei dimessi (Foto Instagram Ospedale.Niguarda)
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C'è una lista di nomi e cognomi che quotidianamente viene redatta negli ospedali lombardi che fa ben sperare, oltre che tirare un sospiro di sollievo a medici e infermieri e, perché no, strappargli qualche lacrimuccia di commozione. Si tratta dell'elenco di tutte le persone guarite dal Coronavirus che finalmente possono essere dimesse. L'ospedale Niguarda di Milano ha pubblicato la sua, in riferimento alle dimissioni dei pazienti Covid negli ultimi 30 giorni. E in tutta la regione, ogni giorno vi è un costante aumento di guarigioni.

Da Vito a Roberto, al Niguarda dimessi in 15 a marzo

Con una foto pubblicata su Instagram, il nosocomio milanese ha reso noti i nomi dei pazienti negativizzatisi dopo i trattamenti. Sono Vito, Luca, Flavio, Gregory, Francesca, Agostino, Marco, Maria, Patrizia, Francesco, Juan, Manuela, Gerardo, Cristina e Roberto. "E stanno tutti bene", assicura l'autore sconosciuto (a noi) del messaggio che un incipit quasi sorpreso: "Non ce ne siamo accorti perché siamo troppo concentrati". Tra i commenti degli utenti, oltre alla marea di ringraziamenti, vi è chi ricorda di aggiungere Jole, chi legge orgoglioso il nome del proprio padre, Agostino, e lo scrive fiero sotto al post. C'è chi invece ha ancora parenti ricoverati presso la struttura e si augura che il ricovero possa avere l'epilogo delle persone menzionate nel foglietto. C'è chi, infine, incoraggia il personale sanitario a non mollare, perché su di loro è riposta tutta la confidenza e la speranza. C'è chi, quindi, oltre che ai guariti, pensa a coloro che restano in trincea per aggiungere nuovi nomi a quella lista.

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