Da giovedì 23 aprile iniziano i test sierologici in Lombardia a Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi
Partiranno domani, giovedì 23 aprile, i test sierologici in Lombardia. L'annuncio arriva dall'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera che ha fatto sapere in una nota ufficiale che saranno quattro le province coinvolte: Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona. Mentre dal 29 aprile le analisi saranno effettuate anche nelle altre città della Lombardia. I centri prelievi interessati saranno 14: è qui che i cittadini potranno recarsi per sottoporsi ai testi sierologici necessari per capire se hanno o meno contratto il virus e se, in caso positivo, possono ottenere la cosiddetta patente d'immunità.
Le chiamate ai test coordinate dalle Ats locali
"Si tratta di un prelievo di sangue venoso periferico – ha spiegato l'assessore Gallera – che serve per verificare se un organismo ha sviluppato gli anticorpi e se questi sono neutralizzanti per il virus. La ‘call' a questi test viene coordinata dalle Agenzie per la tutela della Salute in collaborazione con le ASST di riferimento in base alle proprie informazioni epidemiologiche oppure su segnalazione del Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di
Libera Scelta".
I prelievi in 14 centri regionali di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi
Nello specifico i centri prelievi attivi da domani in Lombardia per i test sierologici si trovano a nei comuni di Alzano, Nembro e Albino (per quanto riguarda la provincia di Bergamo), da venerdì a Brescia, Manerbio, Desenzano, Chiari e Montichiari (per la provincia di Brescia), sempre da venerdì a Casalmaggiore, Soresina, Cremona e Crema (per quanto riguarda la provincia di Cremona) e infine a Lodi e Codogno per la provincia del Lodigiano.
I test vengono effettuati a partire dalle seguenti categorie
I primi a essere sottoposti al test saranno: 1. i cittadini ancora in quarantena fiduciaria; 2. i soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai Medici di Medicina Generale alle ATS; 3. i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi, identificati dalle ATS a seguito dell'indagine epidemiologica già prevista, ma senza l'effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2, anch'essi ancora in quarantena fiduciaria.