Culturista muore a 23 anni dopo una gara: ancora mistero sul decesso di Daniele Pozzi
È ancora avvolta nel mistero la morte di Daniele Pozzi, il culturista di 23 anni di Varese, ritrovato morto lunedì 23 settembre in un albergo di Pavia. I risultati dell'autopsia effettuata sul corpo del giovane non hanno evidenziato nessuno segno di violenza: secondo l'equipe di medici guidata dal dottor Antonello Cirnelli dunque non ci sarebbe nessun elemento in grado di spiegare le cause della morte del giovane. Ora sarà necessario attendere l'esito degli esami tossicologici sui tessuti prelevati dal corpo del 23enne che potranno chiarire cosa sia accaduto al giovane. I primi risultati potrebbero essere comunicati al magistrato e ai familiari tra un mese, la relazione finale è attesa invece entro novanta giorni.
Daniele Pozzi ritrovato morto in una camera d'albergo: ora gli esami tossicologici
Pozzi, che lavorava come addetto alla sicurezza in una agenzia in Svizzera, si trovava Padova per una gara della Federazione internazionale di Bodybuilding, la Yamamoto Cup: ed è dopo aver partecipato e vinto ben quattro medaglie d'oro alla manifestazione che si sarebbe sentito male. I primi risultati potrebbero essere comunicati al magistrato e ai familiari tra un mese, la relazione finale è attesa invece entro novanta giorni. "Il papà e la mamma di Daniele sono comprensibilmente sconvolti – ha spiegato il legale della famiglia Gianluca Franchi – e al dolore si aggiunge lo sconcerto per avere appreso non dalle istituzioni ma dai mezzi di informazione i tempi e le modalità dell'autopsia. Chiediamo umano rispetto per il loro dolore e per quello dei loro cari". Nelle prossime ore arriverà l'autorizzazione al trasferimento della salma da Padova a Varese per la celebrazione dei funerali.
