Croci bianche al Campo 87 del Cimitero Maggiore: le tombe dei morti di coronavirus senza familiari
Un campo di croci bianche, con inciso solo un nome. È lo spazio riservato nel Cimitero Maggiore di Milano alle vittime del coronavirus che sono morte senza avere parenti o conoscenti che si prendessero cura delle loro salme. Sessantuno sepolture sulla sulla terra ancora fresca, appena seminata, nel campo 87.
Milano, al Campo 87 del Cimitero Maggiore le tombe delle vittime del virus
È il campo dei caduti per il Covid che le famiglie non hanno reclamato entro cinque giorni dal decesso. Riposeranno qui per almeno due anni senza monumento funebre, perché il regolamento comunale per l'emergenza non prevede la possibilità di porre lapidi. "Milano ha retto ma abbiamo pagato un prezzo altissimo. Abbiamo perso molti dei nostri figli e in alcuni casi il passare oltre è stato ancora più tragico perché è avvenuto senza nessuno di fianco", ha detto il sindaco Giuseppe Sala in un video girato di fronte al campo dove sono sepolti coloro le cui spoglie non sono state richiesta da un familiare.
La visita del sindaco Sala: È una tragedia nella tragedia
"È una tragedia nella tragedia", ha commentato il primo cittadino. Il campo 87 del Cimitero Maggiore, che ha 600 posti e già da alcune settimane è dedicato alle inumazioni d'ufficio, rimarrà allestito a verde (quindi senza la possibilità di porre monumenti) per due anni dalla data dell'ultima inumazione. Palazzo Marino nei giorni scorsi ha confermato che le spese di inumazione rimangono a carico dell'amministrazione comunale anche nel caso in cui i familiari decidano successivamente di trasferire i loro cari in un altro campo, di tumularli o di procedere alla cremazione. I familiari saranno esentati anche dal pagamento della tariffa comunale per il servizio funebre e per l'esumazione straordinaria dei defunti inumati nel campo 87.
Centinaia di morti nel mese di aprile
A Milano il bilancio dell'epidemia di covid-19 è pesantissimo e in continuo aggiornamento. Da gennaio sono morte 1.371 persone in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Solo nei primi nove giorni di aprile l’incremento è di 473 morti, ha comunicato l’assessore Roberta Cocco nei giorni scorsi. Il picco di morti aveva provocato la chiusura del crematorio del cimitero di Lambrate.