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Cremona, spuntano scritte offensive verso disabili all’esterno del centro per le attività inclusive

Anonimi hanno apposto delle scritte all’esterno della sede delle associazioni Baskin e Giorgia che verrà inaugurata nelle prossime settimane a Cremona. “Una marea di handicappati qui? Avete sbagliato via”, si legge su un cartello in via Cadore che ospiterà le attività inclusive per i disabili come il basket e il teatro.
A cura di Chiara Ammendola
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"E quindi? Una marea di handicappati qui, in via Cadore, che magari prendono pure i parcheggi riservati. Avete sbagliato via". Recitano così le scritte lasciate da alcuni anonimi cittadini di Cremona sui cartelli apposti all'esterno della nuova sede di Baskin che verrà inaugurata nelle prossime settimana. Si tratta di un'associazione che promuove il cosiddetto basket inclusivo, ovvero una forma di sport che permette a persone disabili e normodotate di poter giocare insieme. Un progetto che a quanto pare non sembra gradito ad alcuni che hanno così espresso il proprio pensiero in merito al centro e alle persone disabili. Una denuncia che arriva direttamente dal sindaco della città lombarda, Gianluca Galimberti che sul proprio profilo Facebook ha condiviso la foto e commentato: "Cremona è una città attenta e aperta alle fragilità che sa che i disabili ci insegnano ogni giorno la forza della vita e del rapporto con gli altri per stare meglio tutti. Ti invito ad andare a vedere una partita di Baskin, movimento fantastico, o uno spettacolo teatrale dell’Associazione Giorgia. Forse non scriveresti più questa orribile frase, incivile, cattiva e ignorante".

Questo episodio è la spia di una mentalità ancora troppo diffusa in molte città

Il riferimento del primo cittadino è infatti anche all'Associazione Giorgia, che si occupa invece di teatro inclusivo, che troverà spazio nella stessa sede di via Cadore, vandalizzata dalle offensive scritte. Secondo il presidente di Baskin, Antonio Bodini, "questa uscita è la spia di una mentalità ancora troppo diffusa in molte città. C'è chi non esprime il proprio rifiuto della disabilità scrivendo sui cartelli, ma in modo più subdolo, per esempio non abbattendo le barriere architettoniche nonostante esista da 20 anni una legge in materia – la denuncia dell'uomo – basta fare un giro per i ristoranti e i negozi del centro: quasi tutti hanno un gradino all'ingresso che impedisce l'accesso alle carrozzine".

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