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Cremona, ragazzo di 28 anni muore in carcere: mistero sulle cause

Un ragazzo di 28 anni è morto in carcere a Cremona in circostanze misteriose. A far scattare l’allerta sono state le urla del compagno di cella. Il 28enne era di origini italiane: al momento del decesso in cella c’era un fornello del gas acceso.
A cura di Enrico Galletti
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Le venti sono trascorse da poco nel carcere di Cremona, è lunedì sera. Sono le grida provenienti dall'interno della casa circondariale di via Ca del Ferro a far scattare l'allarme. Gli uomini della polizia penitenziaria raggiungono immediatamente una cella della struttura. Là trovano il corpo di un ragazzo, 28 anni, senza vita. Il decesso intorno all'ora di cena, poco dopo le 20:15. A far scattare l'allerta sono state proprio le urla del compagno di cella. Il 28enne, secondo le prime informazioni raccolte, sarebbe morto per cause naturali, in seguito a un arresto cardiocircolatorio. A nulla sono serviti i soccorsi, tempestivi, del personale della casa circondariale di Cremona. In un primo momento, ieri sera, si era presa in considerazione la pista del suicidio. All'interno della cella, infatti, il fornello del gas acceso lasciava pensare che il 28enne si fosse proprio tolto la vita. Ipotesi che non è mai stata ufficializzata, nemmeno ora. L'autopsia effettuata questa mattina sul corpo del giovane ha provato a fare maggiore chiarezza, anche se resta il dubbio su cosa abbia provocato l'arresto cardiocircolatorio. Il ragazzo, 28enne, era di origini italiane. Si trovava in carcere a Cremona in seguito a episodi di spaccio.

Nei primi mesi del 2017 diciotto vite salvate dal suicidio

L'ultimo bilancio, in ordine di tempo, della casa circondariale di Cremona risale a qualche mese fa. Un'attività intensa e capillare, concentrata nei dati parziali del 2017 (gli ultimi tre mesi esclusi). Diciotto vite salvate dal suicidio in cella, 1300 detenuti tra ingressi e uscite e un occhio di riguardo a prevenire eventuali adesioni alle organizzazioni terroristiche. In prima battuta anche la prevenzione, con i sequestri immediati, a più riprese, di droga e telefoni cellulari.

A novembre in cento evacuati per un incendio

Circa tre mesi fa, a novembre, un detenuto aveva provocato volontariamente un incendio, dando fuoco al materasso e ad alcuni oggetti custoditi in cella. La "bravata" aveva provocato l'evacuazione di cento detenuti in piena notte. Dodici persone erano state portate al pronto soccorso per accertamenti medici. Nel mese di agosto un detenuto si era allontanato dal carcere e aveva fatto perdere le proprie tracce. L'evasione aveva scatenato una vera e propria ondata di apprensione fra il personale della casa circondariale.

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