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Cremona, operazione anti caporalato: migranti pagati 3 euro l’ora per raccogliere abiti usati

Le vittime di grave sfruttamento erano impiegate nella raccolta di abiti usati destinati ai mercati del Nord Africa. Quattro le persone fermate e poste agli arresti domiciliari o all’obbligo di dimora. I migranti lavoravano “senza alcun rispetto delle norme in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro e in condizioni di lavoro degradanti”.
A cura di Valerio Renzi
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Il caporalato non è solo nei campi di pomodori del Sud Italia. In provincia di Cremona è stata portata a termine questa mattina un'operazione che ha portato a smantellare un sodalizio criminale finalizzato a reclutare e sfruttare mano d'opera tra i migranti appena giunti in Italia. Le indagini della mobile – condotte tra aprile e novembre dello scorso anno – hanno ricostruito la filiera criminale che dalla raccolta di abusati usati nella zona della Soresina, ma anche in altre provincie (Como, Bergamo, e Reggio Emilia), per 3 euro l'ora, portava ai mercati di diversi paesi del Nord Africa.

Nessun rispetto della normativa sul lavoro, condizioni d'impiego degradanti e grave sfruttamento: quattro le persone ritenute facenti parte dell'organizzazione che sono state poste agli arresti domiciliari, mentre risultano irreperibili altre due persone per cui è stato predisposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza. Ulteriori informazioni saranno rese note nell'arco della mattinata.

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