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Cremona, 16 arresti tra i militanti di Casa Pound e del centro sociale Dordoni

Sono sedici le persone a cui questa mattina la polizia di Cremona ha notificato provvedimenti cautelari per gli incidenti verificatisi lo scorso 18 gennaio tra un gruppo di militanti di Casa Pound e gli attivisti del centro sociale Dordoni. Due militanti di estrema destra si trovano in carcere con l’accusa di tentato omicidio per aver ridotto in coma Emilio Visigalli.
A cura di Valerio Renzi
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Sono sedici le persone a cui questa mattina la polizia di Cremona ha notificato provvedimenti cautelari per gli incidenti verificatisi lo scorso 18 gennaio tra un gruppo di militanti di Casa Pound e gli attivisti del centro sociale Dordoni. In tutto sono in 7 i militanti antagonisti finiti agli arresti, cinque ai domiciliari e due condotti nel carcere di Ca del Ferro. Nove invece gli attivisti di estrema destra finiti nei guai, due dei quali in carcere. Per tutti gli inquisiti l'accusa è di rissa aggravata, mentre i due militanti di Casa Pound condotti in carcere sono anche incriminati per il tentato omicidio dell'attivista del Dordoni Emilio Visigalli, picchiato a colpi di spranga, calci e pugni fino a rimanere in coma.

Il Csa Dordoni, con un breve comunicato diffuso tramite la sua pagina Facebook, denuncia come le "misure repressive sono giustificate con la possibilità di reiterare il reato" in considerazione della "pericolosità sociale" degli attivisti. "Viene detto esplicitamente che le misure cautelari sono funzionali ad impedire la partecipazione – si legge sempre nella nota – alle manifestazioni del 25 Aprile a Cremona e del 1 Maggio a Milano".

La ricostruzione della Questura

Durante le indagini gli inquirenti hanno ricostruito gli eventi di quella sera del 18 gennaio, grazie anche a intercettazioni telefoniche e ambientali. Lo scontro si accendeva al termine della partita di Cremonese-Mantova quando, secondo la questura di Cremona, gli estremisti destra nel parcheggio della Croce Rossa, vicino allo stadio e al centro sociale Dordoni, incontravano un gruppuscolo di militanti di estrema sinistra pronti allo scontro. Nei giorni precedenti si erano verificati episodi di tensione tra i due gruppi con incidenti all'esterno di alcuni locali del centro e un raid all'esterno del Dordoni avvenuto la sera prima. Immediatamente la situazione sarebbe sfociato in un violento scontro in cui uno dei leader degli antagonisti cremonesi, Emilio Visigalli, finiva vittima di un violentissimo pestaggio di cui, secondo gli inquirenti, sarebbero direttamente responsabili Gianluca Galli, leader di Casa Pound nella città lombarda, e Guido Taglietti, militante della stessa organizzazione.

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