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Costringevano 11 ragazze a prostituirsi a Brescia: tre persone arrestate in Romania

Tre persone, accusate dei reati di estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, sono finite in manette in Romania grazie a un’indagine della polizia di Stato di Brescia, che ha lavorato a stretto contatto con la divisione Sirene del servizio cooperazione internazionale e con la polizia rumena. Nel Bresciano i tre avrebbero costretto con la violenza almeno 11 ragazze a prostituirsi.
A cura di Luca Giovannoni
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Immagine di repertorio
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Un mandato di arresto europeo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brescia ha portato alla cattura di tre cittadini rumeni accusati di estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L'operazione è stata eseguita in Romania dalla polizia di Stato di Brescia, che ha lavorato a stretto contatto con la divisione Sirene del servizio cooperazione internazionale e con la polizia rumena nell’ambito di un'indagine, diretta e coordinata dalla procura della Repubblica di Brescia. Tra i rumeni arrestati manca all'appello un quarto soggetto che non è stato ancora individuato dalle forze dell'ordine. Maggiori dettagli verranno forniti nel corso della conferenza stampa fissata per le ore 11 di oggi, venerdì 29 novembre, presso la Questura di Brescia.

L'indagine

L'operazione della squadra mobile di Brescia, affiancata dal servizio centrale operativo, è scattata in seguito alla denuncia da parte di una vittima nel dicembre del 2018. Le indagini hanno ricostruito il modus operandi dei soggetti criminali ritenuti colpevoli dei reati di estorsione,  favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I soggetti finiti in manette si recavano periodicamente in Italia, pur essendo domiciliati in Romania. Una volta arrivati nel nostro Paese controllavano la prostituzione di diverse ragazze, undici per ora quelle identificate, utilizzando metodi violenti per intimidirle e sfruttarle a loro piacimento. Secondo quanto emerso dalle indagini il reato di prostituzione avveniva sia in strada che all'interno di appartamenti privati della provincia di Brescia. I proventi illeciti venivano poi versati agli sfruttatori mediante Money Transfer.

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