Costretti a svegliarsi per pregare e studiare il Corano: due bambini tolti alla madre
Venivano svegliati durante la notte per studiare il Corano. E se si rifiutavano di pregare venivano picchiati e reclusi in casa. È la storia di due bambini che vivono in un paese del meratese: lei 9 anni e lui 13, costretti dalla mamma italiana – convertita all’islam – e dal patrigno di origini tunisine a pregare anche in piena notte. I bambini sono stati ‘liberati’ e ora gli assistenti sociali decideranno a chi affidarli.
Non potevano guardare la televisione, usare il cellulare e neanche incontrare i compagni di scuola o i parenti della madre. I due bambini erano nati dal precedente marito della donna, da cui si era separata. Quello che succedeva in casa, però, è poi emerso nel paese e gli agenti della mobile di Lecco sono potuti intervenire per salvare i bambini.
“Per fortuna la situazione non proseguiva da troppo, la madre si è convertita e radicalizzata di recente, dopo aver interrotto una precedente relazione e aver conosciuto il tunisino che ha sposato e dal quale si è trasferita insieme ai due figli”, spiega il comandante della mobile Marco Cadeddu. “Li aveva completamente isolati per controllarli e impedire che si sapesse cosa stava accadendo — aggiunge – confidiamo di non essere arrivati tardi”.
La bambina veniva obbligata a indossare lo hijab, il velo che copre parte del viso. Insieme al fratello ha raccontato tutto quello che ha subito in casa: dalle punizioni all’isolamento, passando alle costrizioni per studiare il Corano. La madre e l’uomo sono stati denunciati per maltrattamenti in famiglia.