Cosa vedere a Pavia: otto monumenti da non perdere nella città lombarda
Perché i nomi, soprattutto quelli delle città, sono importanti. E Pavia deve il suo ai Longobardi. L'antico nome di Pavia era infatti "Ticinum" e solo dopo essere stata più volte saccheggiata dai barbari, fu conquistata dai Longobardi nel 572 e fatta capitale del loro regno, con il nome di Papia, da cui il nome moderno con cui tutti la conosciamo. E' una città, quella di Pavia, dunque con infinti rimandi storici, dalla statue alle piazze, e ricca di divertenti aneddoti come quello legato alla battaglia di Pavia, combattuta nel 1525 tra i Francesi e gli Imperiali che vinsero perchè il capitano di ventura forlivese Cesare Hercolani, ferendo il cavallo del re Francesco I di Francia, ne permise la cattura, meritandosi il soprannome di vincitore di Pavia e la gratitudine dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. Legata a questa vicenda, è la storia della Zuppa alla pavese, semplice zuppa con pane secco, uova, formaggio e burro cucinata da una contadina al re appena fatto prigioniero. Si racconta che al re piacque così tanto da farla inserire nel menù di corte con il nome di soupe à la pavoise. E quindi come non andare a Pavia e non provare la famosa zuppa o visitare il caratteristico Borgo Ticino? Ecco le tappe da fare per scoprire la città lombarda. Se vuoi suggerire altre cose da vedere a Pavia in un giorno, segnalacele.
La Statua della Minerva
Rappresenta la dea Minerva (Athena secondo la mitologia greca) ed è situata nell'omonima piazza pavese che rappresenta anche la porta d'accesso virtuale al centro storico di Pavia. Secondo la leggenda pare che per il volto di Minerva Francesco Messina, l'autore della scultura, abbia usato come modella una giovane sposa milanese.
Le Torri Medievali
Non a caso, Pavia era conosciuta anche con il nome di città delle cento torri, se ne contavano ben 78 ed oltre allo scopo difensivo erano utilizzate come simbolo di potere nella continua rivalità tra le famiglie del centro storico. Dunque meritano una viste le tre torri di piazza Leonardo da Vinci.
Castello Visconteo
Nelle sale del Castello Visconteo, dei grandi cicli affrescati con battaglie, scene di caccia e di vita cortese che impreziosivano sale, porticati e logge, rimangono ancora alcune significative testimonianze: come il decoro della Sala Azzurra, splendida di ori e lapislazzuli, forse sede della rinomata biblioteca viscontea, ricca di mille codici e ordinata da Francesco Petrarca.
Cupola Arnaboldi
Fu concepito dal Conte Bernardo Arnaboldi che voleva far rivivere il cuore di Pavia commerciale. Fu così che nel 1882, il progettista Balossi realizzò colonne in stile corinzio composito che reggono un architrave classicheggiante, con l'impiego del ferro e del vetro per la cupola. La cupola Arnaboldi era luogo di incontro di mediatori e fittavoli e ancora oggi lo è per gli agricoltori.
Duomo
E' intitolato a Santo Stefano e al suo interno sono custodite e venerate le spoglie del patrono San Siro e le reliquie delle Santissime Spine. Il Duomo di Pavia va visto al tramonto quando la cupola centrale e le tante aperture parietali, offrono una luce e la pietra bianca si colora di rosa in certe parti.
Ponte Coperto
Il Ponte coperto, noto anche come Ponte Vecchio, inaugurato nel 1951, è stato ricostruito grosso modo nelle stesse forme di quello medievale, risalente al XIV secolo e che fu danneggiato dai bombardamenti bellici del settembre 1944. E anche su questo ponte girano leggende come quella secondo cui anticamente, la notte di Natale qui apparve il Diavolo, il cui patto luciferino proposto a dei pellegrini, fu sventato dall'intervento di San Michele Arcangelo.
Basilica di San Michele Maggiore
Qui fu incoronato Federico I Barbarossa, nel 1155. La Basilica di San Michele Maggiore è senza dubbio tra le chiese da visitare, e al suo interno sono moltissimi i simbolismi utilizzati nelle decorazioni e che tutt'oggi sono oggetto di studio da appassionati di esoterismo.
Borgo Ticino
Un pittoresco borgo fatto di casette colorate in riva al fiume Ticino, il Borgo Ticino è un posto molto caratteristico e ci si arriva lasciandosi alle spalle il centro storico della città. Qui si trova il monumento alla lavandaia, una statua in bronzo dedicata alle donne che nel secolo scorso lavavano i panni nelle acque del Ticino.