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Covid 19

Coronavirus, una paziente di 68 anni guarita: “Una banale influenza? No, è un viaggio all’inferno”

“Il Coronavirus non è una banale influenza, è un viaggio all’inferno”. A raccontare la propria esperienza è una donna di 68 anni, Fernanda, paziente Covid-19 dell’ospedale di Cremona dimessa da pochi giorni. “Sono viva e mi ritengo fortunata”, ha detto Fernanda mentre ha parlato di quello che la malattia le ha fatto, rivelando che se non si fosse recata lei in ospedale, però, potrebbe non essere qui a raccontarlo.
A cura di Filippo M. Capra
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"Il Coronavirus non è una banale influenza: i dolori sono troppo forti e senti bruciare dentro". A raccontare la propria esperienza è una donna di 68 anni, Fernanda, paziente Covid-19 dell'ospedale di Cremona dimessa da pochi giorni. "Sono viva e mi ritengo fortunata", ha detto Fernanda mentre ha parlato di quello che la malattia le ha fatto, rivelando che se non si fosse recata lei in ospedale, però, potrebbe non essere qui a raccontarlo.

Il Coronavirus è l'anticamera dell'inferno

Il tampone non le è mai stato fatto, nonostante, dice, l'abbia richiesto più volte. La febbre tra i 37 e i 38 gradi non accennava a scendere, la notte sudava troppo e i polmoni sembravano andare a fuoco. Il racconto di Fernanda al "Giornale di Brescia" è da brividi: "Non riesci a mangiare e a bere", dice. Ma la malattia oltre che un limite fisico, ne impone uno psicologico. Perché ti impone una solitudine difficile da gestire e ti lascia da solo con "angeli senza ali che fanno tutto oltre ogni limite per salvare le persone. Ma ho visto anche staccare l'ossigeno a chi ne aveva bisogno per darlo a chi arrivava in emergenza". La sentenza di Fernanda è chiara: "Sono stata nell'anticamera dell'inferno".

Restate a casa, non andate a correre

Gli strascichi della malattia perdurano anche dopo averla relativamente vinta, con la cura di antivirali: da quello contro la malaria a quello anti-Aids. "Sono debilitata ma in piedi", dice Fernanda, che nel mentre è tornata a San Paolo, lasciando l'ospedale di Cremona. La malattia, presa come è successo a lei, può avere conseguenze devastanti. Tanto fisiche quanto psicologiche. Lei, ad esempio, dice di non riuscire più a bere l'acqua gasata e di non aver più dato importanza a nessuna cosa materiale. "State a casa, non pensate ad andare a correre", dice Fernanda. E lei sa cosa voglia dire restare contagiati…

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