Coronavirus, storia di Pietro, sindaco ‘Virgilio’ che accompagna al cimitero i morti di Castelleone
I suoi concittadini lo hanno soprannominato ‘Virgilio' perché, nei giorni più tragici dell'emergenza coronavirus, si è fatto carico di accompagnare al cimitero i morti del paese, rimasti soli nel loro ultimo viaggio. Pietro Fiori è insegnante di lettere e sindaco di Castelleone, 9450 abitanti in provincia di Cremona. La sua storia – raccontata da Manuela D'Alessandro per l'agenzia Agi – è un esempio di altruismo e vicinanza in un momento in cui molte famiglie vivono il dramma di non poter dire addio ai propri cari uccisi da covid-19.
La provincia di Cremona è una delle più colpite dall'epidemia, con oltre 3150 contagiati stando al bollettino di mercoledì 25 marzo. A Castelleone dall'inizio dell'emergenza sono morte 27 persone, 23 in più dello stesso periodo dell'anno scorso. "Non stampano più i manifesti e a Castelleone è importante come forma di comunicazione. Il cittadino si informa con la parrocchia o attraverso il sito cremanews che ci ha dato ospitalità per i necrologi. Così appena posso – ha spiegato il primo cittadino all'Agi – vado ad accompagnare i defunti anche per far vedere la presenza della cittadinanza ai familiari".
Anche qui, come in tanto comuni delle province di Bergamo e Brescia, il numero dei decessi provocati dal coronavirus è incerto. Ai bilanci ufficiali vanno aggiunto le persone decedute in casa propria senza un tampone che ne accertasse la positività. Fiori come tutti i sindaci del "cratere" lombardo dell'epidemia non è certo che tutti i morti siano provocati dal virus. “Non ho dati ufficiali, di alcuni i familiari mi hanno detto che quella è stata la causa e lo hanno scritto sul certificato di morte – ha rivelato -. Ma il numero è troppo esiguo rispetto al totale. Tanti sono morti in casa, presumo almeno una quindicina”.